“Non stiamo cercando come collaboratori dei professionisti del settore, piuttosto vogliamo formatori, educatori. E soprattutto persone con un cuore grande”. Così Eugenio Iannella apre le selezioni per il personale che lavorerà nel nuovo “Civico 25 – Il gusto dell’inclusione”, a Castel Bolognese. Un progetto di ristorazione, con tanto di accademia, dove lavoreranno in maggioranza (circa l’80%) ragazzi con disabilità. “L’obiettivo – racconta Eugenio – è dare loro lavoro, dignità, autonomia e speranza di un futuro migliore”.
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Il punto di partenza di questo progetto ha trovato concretezza pochi giorni prima di Natale, quando Eugenio ha firmato il contratto per l’affitto del locale che ospiterà il nuovo Civivo 25, in via Papa Giovanni. Il locale aprirà i battenti il prossimo 1° maggio, mentre l’attuale Civico 25, sempre nato su iniziativa di Eugenio, verrà chiuso. Dopo aver firmato il contratto di affitto, Eugenio non ha trattenuto l’emozione. “Ho trattenuto il fiato, ho chiuso gli occhi…e poi ho firmato e poi emozionato ho anche pianto di gioia”, aveva scritto sul suo profilo Facebook postando una foto con il momento della firma.
“Il nuovo Civico – spiega ancora Eugenio – avrà 80 posti a sedere e lavoreranno in totale una ventina di persone. Abbiamo scelto di aprire in maniera simbolica il 1° maggio proprio perché è la festa dei lavoratori. E il lavoro è un diritto sacrosanto per tutti, anche per le persone con disabilità. Invece nel nostro Paese solo il 34% delle persone disabili è impiegato in un lavoro e ci sono aziende, anche grandi, che pur avendo l’obbligo di assumere una quota di persone con disabilità, preferiscono pagare multe e non farlo”. Il suo rapporto e la sua sensibilità verso il mondo della disabilità arriva anche dalla propria storia familiare. “Quando avevo 15 anni – racconta ancora Eugenio – è arrivato nella nostra famiglia mio fratello Vittorio, nato con la sindrome di Down. Avendo molti anni in più di lui ho vissuto tutta la sua crescita e ho imparato tanto. Ho sempre visto in lui delle capacità e poi quando ho iniziato a lavorare nel mondo della ristorazione ho iniziato a chiedere alle aziende i motivi per cui non assumessero persone disabili. La risposta che ricevevo era sempre la stessa: è troppo complicato e se non lo fa nessuno un motivo c’è”.
Eugenio ha origini calabresi, ma è nato a Pordenone per motivi di lavoro del padre. Poi si è trasferito in Romagna dove ha messo radici e oggi vive a Castel Bolognese. “Per anni ho lavorato in una importante società della ristorazione del ravennate – dice Eugenio – ma con il Covid sia io che mia moglie siamo rimasti senza lavoro. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo scelto di fare qualcosa in proprio. D’altronde io mi ero già occupato di avviare start up per altri e questa volta l’ho fatto per la mia famiglia. Ho trovato un piccolo locale a Castel Bolognese, un ex bar chiuso da tempo e nonostante fossi senza grosse disponibilità ho chiesto alla proprietaria di affittarmelo e lei ha accettato subito. Abbiamo aperto il Civico 25 e lavorato tanto e bene. Poi è arrivata la seconda ondata di Covid con le relative chiusure. E anche lì ci siamo reinventati: ai cornetti abbiamo affiancato gli hamburger, che consegnavamo a domicilio”. Subito dopo nasce l’idea della pizzeria, ma c’è un altro grosso ostacolo. “Avevo comprato attrezzature nuove che a maggio 2023 erano ancora imballate. Arriva l’alluvione: la nostra casa è a 200 metri dal locale e io mi affacciavo di continuo e vedevo l’acqua arrivare al Civico 25. Quando sono entrato nel locale e ho visto la distruzione ho pensato che eravamo rovinati”.
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Invece non è andata così ed Eugenio è riuscito a ripartire ancora, grazie anche al sostegno del suo territorio d’adozione. “Castel Bolognese è una comunità tanto solidale. Abbiamo avuto aiuto dai nostri concittadini e abbiamo ricomprato tutto il materiale”. E adesso questa nuova sfida, con il nuovo Civico 25 che sorgerà nei locali dell’ex Olivetti. “In quello spazio abbiamo visto grandi potenzialità, abbiamo immaginato la nostra grande cucina nella quale – conclude Eugenio – porteremo avanti il nostro sogno inclusivo”.
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