Il 2024 si è rivelato un anno di sfide globali e progressi significativi. Gli eventi, come le Olimpiadi di Parigi e i conflitti in Medio Oriente o tra Russia e Ucraina, hanno segnato l’umore collettivo. Sebbene la politica globale abbia visto un’enorme turbolenza, con molti leader democratici che hanno perso il seggio, l’economia ha iniziato a mostrare segnali di stabilizzazione. L’introduzione del quadro normativo dell’Unione Europea per l’IA e le aspirazioni tecnologiche riflettono il desiderio di innovazione. Le aspettative per il 2025 si concentrano su un miglioramento economico e su tecnologie emergenti, nonostante le preoccupazioni ambientali e sociali persistano.
Il bilancio degli italiani sul 2024
Il 2024 per gli italiani è stato un anno di contrasti e trasformazioni, influenzato da fattori sia interni che globali. L’indagine condotta da Ipsos ha rivelato che una larga parte della popolazione, il 66%, percepisce il 2024 come un anno negativo per il Paese, sebbene questa percentuale sia in diminuzione rispetto al 72% dell’anno precedente. Questo calo può essere interpretato come un cauto segnale di miglioramento rispetto agli anni passati, tuttavia, riflette anche le continue preoccupazioni economiche e sociali.
Gli italiani hanno espresso particolari preoccupazioni nei confronti della situazione economica. L’inflazione ha avuto un impatto diretto sui redditi familiari, con molte persone che hanno visto crescere i prezzi più rapidamente di quanto non aumentassero i loro guadagni. Inoltre, il clima di instabilità politica, accentuato dai recenti cambiamenti nelle amministrazioni locali e nazionali, ha contribuito a un crescente senso di incertezza.
A livello personale, la situazione appare leggermente migliore. Il 49% degli italiani ha valutato positivamente il proprio anno, mostrando un trend di miglioramento nella percezione individuale. Questo suggerisce che nonostante il contesto nazionale possa apparire complesso, molte famiglie hanno trovato modo di adattarsi e reagire positivamente alle avversità.
Elementi come la sostenibilità ambientale e le sfide legate al mercato del lavoro sono stati al centro dell’attenzione. La crescente attenzione verso politiche sostenibili e il cambiamento nei modelli lavorativi, favoriti da un maggiore ricorso allo smart working, dimostrano che il 2024 è stato un anno di cambiamenti strutturali significativi, con implicazioni che si estenderanno ben oltre i suoi confini temporali.
Le previsioni economiche e tecnologiche per il 2025
Le previsioni per il 2025 delineano un quadro di sfide e opportunità che coinvolgono aspetti economici e tecnologici. Gli esperti suggeriscono che, sebbene le pressioni inflazionistiche possano diminuire, i prezzi continueranno a crescere più rapidamente dei redditi, come indicato da un 79% degli intervistati a livello globale. In Italia, questa preoccupazione assume particolare rilevanza, e i cittadini si attendono un anno ancora instabile su questo fronte.
L’andamento dei tassi di interesse è atteso in stabilità o con lieve riduzione, un segnale che potrebbe riflettere il raggiungimento di un punto di equilibrio dopo anni di fluttuazione. La situazione rimane complessa per le politiche fiscali, con una larga parte della popolazione che prevede aumenti delle tasse, mettendo in risalto un percepito aggravio fiscale. Questo aspetto potrebbe influire sull’attività delle imprese del territorio, che continuano a navigare in un contesto di sfide economiche.
Dal punto di vista tecnologico, il 2025 promette significativi avanzamenti in campi quali l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione, che potrebbero trasformarsi in driver di crescita economica. Tuttavia, permane una certa apprensione per l’impatto dell’automazione sui posti di lavoro. Infatti, il divario tra prospettive di creazione e distruzione di impieghi a causa dell’IA rimane presente, con la popolazione divisa tra ottimismo e cautela.
L’attrazione per i mondi virtuali, come il metaverso, si intensificherà, alimentando un crescente coinvolgimento su piattaforme digitali. Tuttavia, le preoccupazioni per la privacy continuano a rappresentare un fattore di inquietudine per molti utenti digitali, aumentando la domanda di soluzioni più sicure.
Sicurezza e ambiente, le preoccupazioni per il futuro
Nel 2025, le preoccupazioni relative alla sicurezza e all’ambiente rimangono tra le priorità globali. Le tensioni geopolitiche persistono, con timori crescenti riguardo a possibili escalation nucleari. Il 49% degli intervistati continua a considerare probabile il rischio di conflitti nucleari, una prospettiva che richiede attenzione da parte delle potenze internazionali.
Nell’ambito ambientale, le proiezioni sul cambiamento climatico sono allarmanti. L’aumento delle temperature globali e l’intensificazione degli eventi meteorologici estremi preoccupano l’80% della popolazione a livello globale. In Italia, questa percezione è condivisa dalla maggioranza degli intervistati, che vedono un futuro caratterizzato da frequenti fenomeni atmosferici avversi.
La fiducia nelle misure governative per affrontare l’emergenza climatica è in calo. Solo una minoranza ritiene che i governi introdurranno politiche ambientali più severe volte a mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Questo scetticismo evidenzia la necessità di azioni più concrete e tempestive da parte delle autorità.
In parallelo, l’eccessiva fiducia nella tecnologia come soluzione al problema climatico sembra diminuire. Meno di un terzo degli intervistati crede che si sviluppino tecnologie in grado di interrompere il cambiamento climatico in modo significativ
Società e lavoro, le aspettative di cambiamento nel 2025
Nell’evoluzione della società e del lavoro prevista per il 2025, emergono diverse aspirazioni di cambiamento. La trasformazione digitale continua a ridisegnare i modelli di lavoro, con un aumento dell’adozione dello smart working e delle pratiche flessibili. Tuttavia, la prospettiva di una settimana lavorativa ridotta a quattro giorni incontra il favore di solo il 32% a livello globale e ancor meno in Italia, dove scende al 23%. Questo riflette un interesse cauto ma crescente verso nuove modalità lavorative, pur rimanendo lontano dalla realtà lavorativa attuale per molti settori.
Le disuguaglianze sociali rimangono un problema sentito. La parità di genere, in particolare, è al centro del dibattito: solo il 49% a livello globale crede che si possa raggiungere l’equità retributiva entro il 2025, con l’Italia che mostra aspettative ancora più modeste. Questo indica una crescente consapevolezza della necessità di politiche significative che affrontino le disuguaglianze di genere persistenti.
In ambito sociale, si percepisce una tendenza verso una maggiore tolleranza, anche se il 33% degli intervistati a livello globale ritiene che i propri Paesi diventeranno più tolleranti nel 2025. In Italia, invece, le aspettative sono più basse, riflettendo una complessa dinamica sociale che richiede un’attenzione crescente a temi di inclusività e rispetto reciproco.
L’immigrazione continua a essere un tema centrale, con molti che prevedono un aumento dei flussi migratori. Le percezioni variano notevolmente tra le diverse nazioni, sottolineando la necessità di un approccio equilibrato e umanitario alla gestione delle migrazioni. In Italia, il sentimet è negativo, sia con punte di forte preoccupazione, sia con la richiesta di forti politiche restrittive ai flussi migratori.
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