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Mutui misti, l’Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni relative alla detrazione degli interessi passivi. Tutte le regole
Mutui misti, detrazione degli interessi passivi solo per la quota destinata all’acquisto dell’abitazione principale.
Le istruzioni da seguire arrivano dall’Agenzia delle Entrate, che spiega le regole nel dettaglio per beneficiare del rimborso in dichiarazione dei redditi.
Cosa fare in mancanza di un documento che attesti i differenti importi e le rispettive finalità del mutuo? Quale somma è soggetta alla detrazione?
Le regole.
Mutui misti: le regole sulla detrazione degli interessi passivi
Con un chiarimento pubblicato sulla rivista telematica FiscoOggi, l’Agenzia delle Entrate spiega tutte le regole relative alla detrazione degli interessi passivi per i mutui misti.
Questi ultimi, infatti, prevedono che l’importo venga diviso ed utilizzato per diverse finalità. Una parte della somma è destinata all’acquisto della casa mentre l’altra alla sua ristrutturazione.
Cosa fare se non si è in possesso di un documento che attesti i differenti importi e le rispettive utilità?
Se nel contratto di compravendita non è contenuta tale precisazione e la banca mutuante non può fornire una documentazione che attesti la motivazione del mutuo, è necessario che il contribuente predisponga una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
All’interno di quest’ultimo deve specificare l’importo del mutuo utilizzato per comprare casa e quello per la sua ristrutturazione.
Sulla base dell’atto sarà possibile richiedere la detrazione degli interessi passivi ma attenzione, questa è applicabile solamente per la somma destinata all’acquisto dell’abitazione e per il periodo in cui è adibita a prima casa.
Ricordiamo che per i mutui ipotecari contratti per l’acquisizione di immobili in qualità di abitazione principale la detrazione è pari al 19 per cento degli interessi passivi.
Ma quali documenti è necessario controllare e conservare in caso di mutuo misto per compilare la dichiarazione dei redditi?
- Circolare Agenzia delle Entrate
- Clicca per leggere la circolare dell’AdE relativa alla deducibilità e alla detraibilità della spese
Mutui misti: la documentazione necessaria
Nella guida relativa agli interessi passivi detraibili dalla dichiarazione dei redditi 2024, l’Agenzia delle Entrate indica i documenti che i contribuenti devono controllare e conservare in base alla tipologia di mutuo.
Per quanto riguarda i mutui misti, l’AdE stabilisce che i soggetti intestatari debbano essere in possesso di:
- ricevute e quietanzate o certificazione annuale della banca relative alle rate di mutuo pagate nel 2023 o estratto conto postale o bancario;
- contratto di mutuo dal quale deve risultare che il finanziamento è stato concesso per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile da adibire ad abitazione principale;
- contratto di acquisto dell’immobile per verificare sia i vincoli temporali previsti sia l’importo riportato sull’atto. Se tale importo, maggiorato da eventuali oneri correlati all’acquisto, risultasse inferiore al capitale erogato, sarà necessario riproporzionare gli interessi alla minore spesa sostenuta;
- idonea documentazione degli oneri accessori all’acquisto sostenuti (anche in caso di riparametrazione degli interessi);
- autocertificazione che attesti che l’immobile acquistato è stato adibito ad abitazione principale nei termini previsti dalla norma e che tale condizione sussista anche nel 2023 e che indichi la somma imputabile all’acquisto e quella relativa alla ristrutturazione dell’abitazione principale;
- fatture relative a lavori eseguiti al fine di rapportare, al termine dei lavori, gli interessi relativi al finanziamento per la ristrutturazione alle spese effettivamente sostenute.
Per ulteriori dettagli è possibile consultare la guida di seguito allegata relativa agli interessi passivi sui mutui.
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Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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