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Il noleggio di dieci elicotteri per «la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi e di vegetazione» per il biennio 2025/2026. Valore totale dell’appalto: nove milioni e 881mila euro. Sono soltanto alcuni dei dettagli dell’ultima gara bandita dalla centrale unica di committenza della Regione siciliana. Il servizio, così come si legge nel disciplinare di gara, dovrebbe partire già l’1 gennaio 2025, ma inizialmente con due elicotteri. Altri quattro – stando al cronoprogramma – si aggiungeranno dall’1 maggio al 14 ottobre. Mentre i mezzi aerei saranno tutti e dieci operativi nel periodo più a rischio sul fronte dei roghi, ossia dal 16 giugno al 20 settembre. Il contratto avrà durata biennale per un totale di 3652 ore. Le ore aggiuntive, all’interno del periodo indicato, avranno una tariffa oraria a base d’asta che si attesta a 1004 euro. Chi vorrà partecipare alla gara dovrà aver effettuato nel triennio precedente dei servizi aerei con elicotteri nello specifico settore degli incendi boschivi «per un numero complessivo di 800 ore e per conto delle pubbliche amministrazioni». Lo schema dell’appalto biennale non è tuttavia una novità e già nel recente passato la Regione ha adottato questo schema, spesso caratterizzato per la ristretta rosa di partecipanti.
L’aggiudicazione dell’appalto avverrà mediante procedura aperta con applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Il termine stabilito per la presentazione delle offerte è fissato per le 10 dell’11 ottobre prossimo. Il punteggio totale, invece, sarà determinato dalla somma di offerta economica e tecnica. I parametri che la commissione prenderà in considerazione sono il carico (comprensivo di liquidi per spegnere le fiamme, ndr), indicato in massimo 950 chilogrammi, la velocità non inferiore a 180 chilometri orari e l’esperienza dei piloti, che verrà calcolata in base al numero di ore di volo.
Secondo lo schema della Regione, i dieci elicotteri verrano schierati all’aeroporto Boccadifalco, a Palermo, e a Collesano, sempre nel Palermitano, Valderice, provincia di Trapani, Naso, in provincia di Messina, Piazza Armerina, in provincia di Enna, Cammarata e Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, Buccheri, in provincia di Siracusa, Caltanissetta e infine Randazzo, in provincia di Catania. Secondo gli ultimi dati disponibili – aggiornati nel 2020 – le superfici forestali totali dell’Isola ammontano al 20 per cento del territorio, con in testa la provincia di Messina, caratterizzata per la presenza dei monti Nebrodi e Peloritani. Tra la stagione antincendio 2014 e quelle 2021-2022 il numero degli incendi si è attestato intorno ai 10mila roghi annui. Numeri che vengono messi nero su bianco in una relazione che è stata allegata ai documenti per la partecipazione alla gara per il noleggio dei dieci elicotteri. Le tabelle indicano come negli ultimi anni – 2020, 2021 e 2022 – la provincia nella quale si sono registrati il maggior numero di incendi boschivi è quella di Catania.
«Il fattore climatico è quello che incide in modo preminente nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e alla propagazione degli incendi boschivi – si legge nella relazione – Le elevate temperature estive, molto spesso associate a forti venti di scirocco e di libeccio, provocano un notevole abbassamento del grado di umidità della vegetazione, creando quindi condizioni ottimali per l’innesco degli incendi sia di carattere colposo che, in misura maggiore, di carattere doloso».
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