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Presentazione del XXIII Rapporto annuale dell’Inps, al Palazzo della Civiltà del Lavoro di Roma, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei ministri vigilanti dell’Istituto e delle più alte cariche dello Stato.
I dati illustrati dal presidente Fava
L’Inps serve oltre 52 milioni di utenti, attraverso l’erogazione di più di 400 prestazioni socioassistenziali e previdenziali, che ne fanno una delle più grandi e articolate infrastrutture pubbliche d’Europa”, ha sottolineato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava. Un lavoro che viene svolto da 26mila dipendenti, che operano in oltre 600 uffici dislocati su tutto il territorio nazionale. ”Nel 2023 sono stati erogati 625 milioni di servizi, tutti digitalizzati, che corrispondono, in media, a 10 prestazioni assistenziali e previdenziali pro capite all’anno”, ha dichiarato il presidente.
”La forza dell’Istituto – ha quindi sottolineato – è rappresentata dai propri dipendenti, una comunità viva di persone che nel tempo ha acquisito nuove conoscenze, competenze e professionalità, per rispondere alle sfide dei tempi, sotto la spinta dell’evoluzione tecnologica e del proficuo rapporto con i cittadini-utenti e con tutti gli stakeholder, pubblici e privati”.
L’Inps chiude l’anno 2023 con un risultato di esercizio positivo pari a 2.063 milioni di euro, in peggioramento di 5.083 milioni rispetto al 2022, quando è risultato pari a 7.146 milioni di euro. E’ quanto si legge nel rapporto annuale dell’Istituto che sottolinea anche come “per effetto del risultato d’esercizio conseguito e della riduzione del debito per anticipazioni di tesoreria, il patrimonio netto passa da 23.221 milioni di euro di inizio esercizio a 29.784 milioni al 31 dicembre 2023.”
”Nel 2023 il numero di pensionati è rimasto sostanzialmente stabile, intorno ai 16 milioni, con una spesa di poco meno di 347 miliardi di euro”, si legge ancora nel rapporto in cui si sottolinea che ”lo scenario demografico attuale, caratterizzato dall’aumento dell’età media della popolazione, dal calo della fecondità e dalla riduzione della popolazione in età lavorativa, non compensati dall’immigrazione, sta determinando un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti”.
”Nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro”.
La retribuzione media annua pro capite nel 2023 risulta pari a 25.789 euro: rispetto al 2019 si tratta di un incremento del 6,8%. Lo scrive l’Inps nel rapporto annuale 2024, scrive l’Inps nel rapporto annuale 2024. L’andamento delle retribuzioni lorde è funzione di numerosi fattori. A livello di media annuale, nel 2023 si registra +6,8% rispetto al 2019. Trattandosi di retribuzione di fatto, l’Istituto sottolinea come la stessa ”vari considerevolmente non solo per questioni strettamente salariali, ma anche in ragione della continuità di lavoro nell’anno (soggetti che lavorano l’intero anno, full year, versus soggetti che lavorano solo per una parte dell’anno, part year) e della tipologia oraria (soggetti che lavorano a tempo pieno versus soggetti che lavorano a tempo parziale)”.
Calderone: “Dobbiamo integrare chi resta fuori da mercato lavoro”
Nel 2023 ”aumenta il lavoro stabile, aumenta il rapporto di lavoro a tempo indeterminato”. ”Ma i dati di oggi non sono certamente sufficienti. Dobbiamo integrare chi resta ancora fuori dal mercato del lavoro, i giovani e le donne in particolare”, ha affermato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo in occasione dell’assemblea dell’Inps. ”Le dinamiche per il mercato del lavoro e dello sviluppo economico del Paese che emergono dal rapporto Inps delineano la costante crescita di occupati che include, e questo è un dato positivo e da sottolineare, i giovani sotto i 35 anni”, ha sottolineato il ministro.
Calderone ha spiegato quindi che la decisione di coinvolgere l’Inps nella realizzazione e gestione del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, il Sisl, ”è frutto di una scommessa, ma anche di una certezza, quella di poter realizzare insieme un mondo del lavoro e una società più inclusiva. Una visione che dà forma e operatività all’idea di Marco Biaggi di una mossa continua nazionale del lavoro”.
Foti: “Aumento iscritti all’Inps conferma efficacia politiche governo”
“L’efficacia delle politiche economiche del governo Meloni è confermata dall’aumento degli iscritti Inps, che nel 2023 ha raggiunto la cifra di 26,6 milioni di lavoratori assicurati, con oltre 300mila unità in più rispetto al 2022 e un milione in più rispetto al periodo pre-pandemico. Questo importante risultato, che ricalca i dati Istat sull’occupazione di pochi giorni fa, sottolinea la solidità del mercato del lavoro in Italia ed è trainato dalla crescita dei lavoratori dipendenti, rappresentando un segnale di fiducia per l’economia italiana”, ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
“La ripresa del numero degli occupati – aggiunge – non è solo un dato statistico, ma il riflesso degli sforzi messi in campo per creare un sistema lavorativo più inclusivo, sicuro e orientato alla crescita”. “Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia proseguirà con determinazione su questa strada, dando una risposta secca e adeguata a chi solo pochi giorni fa provava a sottolineare come ad aumentare fosse esclusivamente ‘il lavoro autonomo, e dunque le false partite Iva, e non il lavoro stabile’: ogni riferimento al Pd di Elly Schlein è puramente voluto”, conclude Foti.
Durigon: “Continua bilancio positivo, avanti con potenziamento secondo pilastro”
“Per il terzo anno di fila, anche il bilancio 2023 di Inps si chiude positivamente. Dal punto di vista della sostenibilità del sistema pensionistico italiano il rapporto è positivo, dato l’aumento delle settimane contributive che si evince dai contributi versati. Inoltre, con un tasso di occupazione crescente a più del 62%, ma che registra ancora distanza rispetto alla media europea del 71%, è chiaro come ci siano ancora ampi margini di miglioramento rispetto alla sostenibilità del sistema. È necessario, poi, fare un ragionamento più ampio sulla flessibilità in uscita, dato l’innalzamento dell’età pensionistica, soprattutto in funzione della sicurezza sul lavoro. In questo può aiutarci una riflessione strategica sul potenziamento della previdenza complementare, dato l’aumento della quota del contributivo che creerà sempre più pensioni fragili”. Così in una nota il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Claudio Durigon.
Gribaudo (Pd): “Dati Inps incoraggianti grazie a Pnrr”
“Se l’occupazione cresce è solo perché il Pnrr funziona. Significa che chi ci ha pensato, chi ha lottato e continua a sostenere debito e investimenti comuni europei aveva ed ha ragione. Solo investimenti e innovazione, infatti, creano rapporti di lavoro stabili, non certo la difesa corporativa di interessi particolari che, oltre a creare poco valore aggiunto, finiscono anche per offrire poche posizioni, e precarie”. Lo dice in una nota Chiara Gribaudo, vicepresidente e deputata del Partito democratico.
“Il dato Inps – prosegue – è, ovviamente, incoraggiante e dovrebbe spingere il governo a puntare tutto sugli investimenti green e digitali, sulle infrastrutture e sulla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico per creare lavoro, far crescere il nostro paese e mettere in sicurezza i nostri territori. Dobbiamo ricordare, tuttavia, che siamo ancora in coda in Europa per tasso di disoccupazione, di occupazione e soprattutto forza lavoro potenziale. Stiamo ancora sprecando tanti talenti, e i dati Istat ci dicono anche quali sono. L’occupazione infatti continua a presentare forti diseguaglianze tra territori, generi, generazioni. Il tutto all’interno di una stagnazione salariale visto che, di nuovo, nonostante dati in lieve miglioramento, non siamo riusciti a recuperare un triennio di alta inflazione, a partire dai salari dei dipendenti della pubblica amministrazione”.
“Anziché cullarsi su dati che segnalano un miglioramento bisognerebbe attivarsi per un piano di creazione di lavoro pubblico e privato, con ulteriori investimenti pubblici ed assunzioni in una pubblica amministrazione che permane in una situazione critica, un piano destinato prioritariamente alle donne, ai giovani, al mezzogiorno, che superi la logica degli incentivi a pioggia verso quella delle politiche industriali verso il digitale, la Ia e le produzioni innovative”, conclude Gribaudo.
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