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E’ giunto alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato l’emendamento del Governo che, come avevamo anticipato nell’articolo sul Bonus Befana, apporta modifiche al calendario di erogazione. Attualmente l’emendamento è in fase di conversione in legge, conversione prevista entro il prossimo 8 Ottobre.
Il Bonus Natale, infatti, sarà presente nelle buste paga di quest’anno anziché nel 2025, come previsto inizialmente. Questo bonus una tantum, destinato ai lavoratori dipendenti con redditi compresi tra gli 8.500 e i 28.000 euro lordi all’anno, coniugati e con almeno un figlio, sarà incluso nella tredicesima, in tempo per i regali di Natale.
Tuttavia, come nella versione originale, i beneficiari dovranno farne espressa richiesta al datore di lavoro, attestando per iscritto il proprio diritto e fornendo il codice fiscale del coniuge e dei figli. Restano esclusi dal bonus, anche nella nuova versione, i genitori appartenenti a coppie di fatto.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha chiarito che i 100 euro previsti saranno netti. A differenza dell’ipotesi originale contenuta nel decreto legislativo Irpef-Ires, l’importo non concorrerà alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente.
La somma sarà proporzionale al periodo di lavoro effettivo nell’anno. Ad esempio, chi è stato assunto a maggio, lavorando solo otto mesi su 12, riceverà circa 66,6 euro. I sostituti d’imposta dovranno infine verificare il reale diritto all’aiuto e, se non spettante, provvedere al recupero delle somme.
I lavoratori che hanno diritto al Bonus Natale sono i seguenti:
- Lavoratori con reddito inferiore a 28mila euro per il 2024,
- Lavoratori con almeno un figlio a carico (Se il contribuente ha un coniuge non separato, anche quest’ultimo deve essere a carico).
Le coppie di fatto non sono incluse tra i beneficiari.
Il bonus di 100 euro netti non sarà accreditato automaticamente in busta paga, poiché sarà necessario presentare una specifica domanda. Tale richiesta dovrà essere inoltrata in forma scritta al proprio datore di lavoro e consisterà in una dichiarazione in cui il richiedente attesterà di soddisfare i requisiti previsti, come il limite di reddito e la presenza di un figlio a carico.
Sarà inoltre fondamentale includere i codici fiscali del coniuge e dei figli per agevolare le verifiche.
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