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Non sarà facile scovare un percettore del “bonus di Natale”, ossia un regalino del governo da massimo 100 euro ad alcuni lavoratori dipendenti ((gli autonomi sono esclusi a priori). Già i criteri di assegnazione paiono arbitrari e confusi, tanto che qualche soldo dovrebbe riceverlo appena dipendente ogni venti, sempre ammesso che ne faccia richiesta. Ora il viceministro al Tesoro Maurizio Leo prospetta ulteriori specifiche.
Il bonus Natale riguarda “lavoratori dipendenti che hanno il coniuge fiscalmente a carico e il figlio fiscalmente a carico e anche famiglie monogenitoriali”, dice oggi Leo replicando ai cronisti che a margine dei lavori delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato gli chiedevano della platea della misura per la quale “la radice è l’articolo 12 del testo unico delle imposte sul reddito”. Le coppie di fatto? “Ci sono alcune coppie di fatto che possono usufruire del beneficio laddove c’è la cosiddetta mancanza del coniuge. Comunque ora si farà una circolare dove si chiarirà tutto”.
Il testo del provvedimento rimanda su questo punto “all’art 12, comma 1 , lettera C, decimo periodo, del Tuir “(Testo unico imposte sui redditi) dove si legge: “Se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non e’ coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si successivamente legalmente ed effettivamente separato”. In questi casi, pure il dipendente non sposato potrà, se ricorrono tutte le altre condizioni, percepire la somma.
Sta di fatto che lo stesso governo stima una platea di beneficiari di un milione di persone, su un totale di occupati introno ai 20 milioni. Inoltre la somma dei 100 euro arriverà soltanto a chi ha lavorato tutto l’anno, per chi ha avuto lavori intermittenti e contratti precari la somma cala in proporzione ai giorni lavorati. Escluso anche chi ha un reddito sotto gli 8.500 euro l’anno, in quanto incapiente. Tagliate fuori coppie di fatto e unioni civili, indipendentemente dal numero dei figli e dal reddito.
Il terreno è fertile per gli attacchi delle opposizione. “Dopo le dichiarazioni di Leo, possiamo cominciare a chiamare il cosiddetto Bonus Natale Bonus vedovi. Dopo essersi accorto che venivano escluse tutte le coppie di fatto, il viceministro ora annuncia una circolare la quale chiarirà che il bonus spetterà anche “in mancanza del coniuge, ovvero ai vedovi (e alle vedove) anche riaccompagnati”. Alla maggioranza e al governo diciamo: fermatevi e confrontatevi con le opposizioni per fare il punto sul bonus e sulle famiglie, dal momento che i modelli di famiglia, come sa bene Giorgia Meloni, sono molti”, dice in una nota il senatore Daniele Manca, capogruppo del Pd in Commissione Bilancio.
“Che il Governo non sia forte in matematica ormai è chiaro. Così dopo i passi falsi su Superbonus, Pil e crescita, l’esecutivo ci regala un’altra perla sul cosiddetto bonus Natale”, scrive in una nota la senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione Bilancio Ketty Damante. “Il cosiddetto Bonus Natale è una misura fortemente discriminatoria, parziale e palesemente elettorale, mascherata da intervento a sostegno delle famiglie con figli”, commenta in una nota il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
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