Non solo acciaio per il gruppo Arvedi. Il Cavaliere infatti sposta gli occhi altrove ed ecco che arriva Investimenti industriali italiani, una nuova società che sembrerebbe guardare oltre la siderurgia, per diversificare e espandere le attività del gruppo. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Milano Finanza‘.
Di cosa si tratta La mossa arriva dopo aver ‘fatto fuori’ lo scorso dicembre la controllata FinFly fondendola nella capogruppo e dando vita così a una nuova partecipata al 100%. Al momento la new entry è inattiva ma, in prospettiva, ha lo scopo di arricchire le attività del gruppo. E lo farà occupandosi anche di «produzione – riporta il quotidiano – meccanica, elettromeccanica, elettronica, chimica, gomme e materie plastiche», ma anche di trading energetico e gestione del ciclo rifiuti. Inoltre, una volta attiva Investimenti industriali italiani potrà a sua volta acquisire quote in aziende che operano in mercati diversi da quello siderurgico, spaziando quindi da quello metallurgico ed energetico.
Altre novità Secondo Milano Finanza le novità in casa Arvedi non si esauriscono qui. Sembrerebbe infatti che il Cavaliere abbia messo in moto una doppia operazione. Da una parte avrebbe esteso la durata di Finarvedi – la holding che fa capo a un colosso da 7.7 miliardi di euro – di 20 anni, quindi fino al 31 dicembre 2070. Dall’altra invece avrebbe inserito nell’oggetto sociale anche l’attività di formazione del personale. L’obiettivo sarebbe quello di estenderla, dal momento che il gruppo già si occupa della formazione di 6.400 dipendenti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.