Il bonus Befana «è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso». Dalla piazza dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), parte l’attacco del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il Governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese». Più in generale, secondo Landini, «bisogna rimettere al centro il lavoro, i diritti delle persone, combattere e superare la precarietà, aumentare i salari». E poi la questione della sicurezza sul lavoro, con «gli infortuni e le morti che si registrano soprattutto nel sistema degli appalti e subappalti e coinvolgono di più i lavoratori precari. Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi sbagliate, folli che ci sono nel Paese».
Sbarra (Cisl): importanti misure del Governo ma ora fare di più
Le recenti decisioni di Palazzo Chigi vengono lette in maniera diversa in casa Cisl. «È importante il riordino sulla gestione dei fondi di Coesione, va nella direzione auspicata dalla Cisl. Apprezziamo il sostegno forte all’occupazione stabile attraverso incentivi rivolti a giovani, donne e al Sud. Anche la misura dei 100 euro da corrispondere a gennaio è un ulteriore contributo per sostenere i redditi della fasce popolari. Ora va fatto di più», dice il segretario generale Luigi Sbarra. «Non parlerei di divisioni ma di sensibilità differenti», è la chiosa quando vengono evocati i rapporti tra la sua organizzazione e la Cgil. Nondimeno «bisogna aumentare salari e retribuzioni e rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, tagliare le tasse al ceto medio, detessare le tredicesime, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, aprire il tavolo per cambiare il sistema previdenziale. Il dialogo e il confronto con il governo deve proseguire per affrontare in maniera più decisa le questioni più importanti», aggiunge Sbarra, tornando inoltre a chiedere «il taglio strutturale del cuneo fiscale».
«Dobbiamo fermare la scia di sangue sul lavoro»
«Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue sul lavoro, costruire le condizioni per una strategia nazionale, per un grande Patto di responsabilità che tenga insieme politica, sistema delle imprese, organizzazioni sindacali, poteri locali». Per il segretario generale della Cisl «il tema della salute e sicurezza deve rimanere la grande priorità da affrontare e risolvere».
Bombardieri (Uil): basta spot elettorali, servono misure strutturali
«Servono misure strutturali, sarebbe il caso di farla finita con gli spot e gli interventi elettorali. Il tema dei salari non può essere affrontato con un spot di 60 euro netti, che bastano per un chilo di carne, un chilo di parmigiano, un litro di olio. La gente ha bisogno di recuperare la perdita del potere d’acquisto». Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, torna a Monfalcone sulle ultime misure del governo e del bonus di 100 euro che verrà erogato a gennaio prossimo, ribattezzato bonus Befana. «C’è un tema dei salari e delle pensioni, che tra l’altro sono escluse dal premio. Abbiamo bisogno di scelte diverse: detassare gli aumenti contrattuali, confermare il taglio del cuneo fiscale, dare i soldi alle aziende che rinnovano i contratti e che non hanno incidenti sul lavoro».
Concertone, debutto al Circo Massimo
La manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio quest’anno è dedicata all’Europa. «Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale», è infatti lo slogan scelto dai tre sindacati confederali, in piazza con i segretari generali. Ad ospitare il tradizionale appuntamento sindacale per la festa dei lavoratori è stata dunque quest’anno la città del Friuli Venezia Giulia, 20 anni dopo il Primo maggio che nel 2004 vide svolgersi la manifestazione unitaria a Gorizia in occasione dell’allargamento dell’Ue con l’ingresso di dieci nuovi Paesi, tra cui la vicina Slovenia. Nel pomeriggio l’altro tradizionale appuntamento con il Concertone a Roma che stavolta debutterà al Circo Massimo, non potendosi tenere in piazza San Giovanni per i lavori del Giubileo.
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