ROMA. Un “pacchetto lavoro” corposo e articolato. È quello che il governo intende approvare domani, vigilia del 1° maggio. A illustrarlo ai sindacati è stata la stessa premier Giorgia Meloni al termine di un giro d’incontri dedicato ai temi sociali che ha occupato per tutta la giornata i saloni di Palazzo Chigi. L’anno scorso la riunione della vigilia della Festa del Lavoro era stata impegnata all’abolizione del Reddito di Cittadinanza sostituito da misure meno costose. Ora il tentativo è quello di fare un passo avanti. L’ampiezza degli impegni però si scontra con le ristrettezze dello stanziamento.
Le misure previste
Le misure spaziano dal bonus sulle tredicesime per i lavoratori a basso reddito, al Superbonus del 120% per le aziende che assumono, soprattutto al Sud, detassazione dei premi di produzione. Tuttavia a disposizione ci sono poche risorse e per questa ragione l’aumento sulle tredicesime sarà 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28 mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico (anche nato fuori dal matrimonio, ma riconosciuto, adottivo o affidato).
L’annuncio ai sindacati
«Domani porteremo in Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che ci permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni durante l’incontro con i sindacati.
Un provvedimento, ha aggiunto Meloni, che «rientra nel più ampio lavoro che il Governo ha portato avanti finora per difendere il potere d`acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti. In questi sedici mesi di governo, infatti, abbiamo scelto di concentrare le risorse che avevamo a disposizione per interventi di carattere redistributivo».
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