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Quando arriva l’agognato momento della pensione molti si chiedono se è obbligatorio presentare le dimissioni e dare il preavviso al datore di lavoro prima di presentare domanda di pensionamento all’Ente previdenziale di appartenenza, e soprattutto con quale tempistica.

Vediamo dunque di dare una risposta a questi e altri dubbi, alla luce della normativa di riferimento su preavviso e dimissioni prima della pensione.

Devo andare in pensione, sono obbligato a dare le dimissioni?

No se sei un lavoratore autonomo (agli autonomi non è richiesta la sospensione dal lavoro, essendo le attività compatibili con la pensione). , se sei un lavoratore dipendente (la legge prevede l’obbligo, per i dipendenti, di cessare qualsiasi attività lavorativa di tipo subordinato per poter andare in pensione): al raggiungimento dell’età pensionabile, il rapporto di lavoro non cessa automaticamente e bisogna dare le dimissioni.

Sono un pensionato, posso riprendere a lavorare?

, una volta andati in pensione non vige alcun divieto di lavorare. Ad eccezione di coloro che sono andati in pensione con Quota 100 o Quota 102, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Come comunicare il pensionamento?

Lobbligo di cessare l’attività lavorativa comporta la necessità per il dipendenti di presentare le dimissioni al datore di lavoro, sia nel settore pubblico che nel privato, seguendo la procedura della propria amministrazione nel primo caso e quella telematica ordinaria nel secondo.

  • Per i dipendenti del privato – a eccezione di domestici, lavoratori in prova o nei primi tre anni di vita di un figlio – la procedura telematica è quella ordinaria prevista , con il servizio di dimissioni online e apposito modello compilabile autonomamente via web, sul portale del Ministero del Lavoro (lavoro.gov.it), anche se la cessazione sia motivata dall’accesso alla pensione, di vecchiaia o anticipata.
  • I dipendenti del pubblico impiego devono dare comunicazione dell’uscita dal lavoro per la pensione compilando l’apposito modello messo a disposizione dalla PA di appartenenza, consegnandolo a mano o tramite raccomandata A/R all’Ufficio di Accettazione della sede centrale dell’ente di riferimento.

Con quanto tempo di preavviso comunicare le dimissioni per pensione?

Il tempo di preavviso non è unificato e dipende da alcune variabili come qualifica, anzianità, CCNL e così via. In linea generale possiamo dire che: un lavoratore con anzianità lavorativa fino a 5 anni dovrà comunicare le dimissioni con 30 giorni di preavviso; un lavoratore con anzianità lavorativa compresa tra i 5 e i 10 anni, dovrà comunicare il pensionamento con 45 giorni di preavviso; per anzianità lavorative maggiori di 10 anni serviranno 60 giorni.

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Queste scadenze possono variare a seconda del settore di attività e della contrattazione collettiva applicata. Azienda e lavoratore sono inoltre liberi di raggiungere un accordo che fissi un periodo di preavviso inferiore o superiore rispetto a quello fissato generalmente.

Perché è necessario il preavviso per le dimissioni da pensionamento?

In caso di dimissioni per pensionamento, così come in caso di dimissioni volontarie (ad esclusione di quelle per giusta causa) è necessario osservare un certo preavviso prima di lasciare definitivamente il mondo del lavoro, così da dare modo al proprio datore di riorganizzare l’attività produttiva o individuare il giusto sostituto.

Cosa accade se non presento dimissioni per la pensione con giusto preavviso?

In caso di mancato o insufficiente preavviso sono previste per il dipendente delle sanzioni. In particolare il datore di lavoro trattiene una indennità di mancato preavviso pari alla retribuzione che sarebbe stata percepita se il periodo di preavviso fosse stato lavorato.

Di contro, l’azienda può decidere di fare a meno del preavviso corrispondendo al lavoratore dimissionario l’indennità sostitutiva. Questo avviene ad esempio quando l’azienda ha già pronto il sostituto.

La differenza tra le due indennità è che quella dovuta al datore in caso di mancato rispetto del periodo di preavviso da parte del lavoratore assume carattere risarcitorio e viene trattenuto direttamente in busta paga dal netto a pagare.

Quando arriva la pensione dopo le dimissioni?

In media ci vogliono 55 giorni. Dopo aver presentato domanda di pensionamento all’INPS, l’Istituto risponde con la lettera Unicarpe entro massimo tre mesi e, dopo l’accettazione della richiesta, per la liquidazione del primo rateo di pensione passa da qualche giorno a qualche settimana.

Vale la pena ricordare che la pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale si raggiunge l’età pensionabile. Per far sì che liquidazione e decorrenza pensione coincidano, si consiglia di presentare domanda con anticipo. Ma se questo non dovesse avvenire, il primo pagamento della pensione sarà comprensivo di tutti gli arretrati a partire dalla data di decorrenza.

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Diversa la situazione in caso di accesso alla pensione mediante meccanismi che oggi prevedono le cosiddette finestre mobili, le quali prevedono un certo tempo di attesa fra il momento di maturazione del diritto alla pensione e quello di decorrenza dell’assegno.

Come calcolare la data di decorrenza dimissioni?

Solitamente, il periodo di preavviso decorre da quando le dimissioni vengono comunicate al datore di lavoro. La data di decorrenza delle dimissioni si calcola quindi considerando il termine del periodo di preavviso e la successiva cessazione del rapporto di lavoro. Questo significa che, nella lettera di dimissioni, come data di decorrenza delle dimissioni andrà indicata quella del giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro. Attenzione: molti CCNL dispongono che il calcolo del periodo di preavviso non parta dalla comunicazione al datore ma a partire da un preciso giorno del mese (es. il 1° giorno o il 15° etc.).

Come si scrive una lettera di dimissioni per pensionamento?

Anche nei casi in cui la legge prevede l’inoltro telematico della domanda di dimissioni, resta sempre buona norma consegnare prima una lettera al datore di lavoro, per informarlo delle proprie intenzioni. Vediamo dunque un possibile fac-simile di lettera di dimissioni per pensionamento.

Spett.le Azienda

Oggetto: lettera di dimissioni per pensionamento

Io sottoscritto ____________________ assunto in data ____________________ avendo maturato i requisiti di età anagrafica e anzianità contributiva previsti dalle vigenti norme in materia pensionistica, rassegno le mie irrevocabili dimissioni con decorrenza dal ____________________ al fine di essere collocato in pensione dalla predetta data. Il sottoscritto si impegna altresì a comunicare le dimissioni secondo le modalità previste dalle norme vigenti.

Colgo l’occasione per porgere i miei ringraziamenti per gli anni trascorsi presso la Vostra azienda, per le opportunità di crescita professionale e personale che mi avete offerto.

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Rimanendo a disposizione per permettere un adeguato passaggio di consegne alla persona che mi succederà, porgo cordiali saluti.

Luogo e data ________________________

Firma (del lavoratore) ________________________

Firma per accettazione (del datore di lavoro) ________________________



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