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di Claudio Bozza

Aumenta l’indennit dei primi cittadini (e si avvicina a quella dei parlamentari): in una citt metropolitana l’assegno verr quasi raddoppiato, per i capoluoghi di provincia da 7 mila euro lordi a 11 mila. Baster a fermare il calo delle vocazioni? La parola ai protagonisti

Primo cittadino. Il nome dice gi tutto. Costretto a stare sempre in prima linea, nel bene e nel male. stata la pandemia a dare un ultimo colpo alla retorica anticasta, che fece la fortuna del M5S, ma che continua comunque a serpeggiare contro i parlamentari, accusati di guadagnare troppo rispetto alle reali responsabilit. Mentre i drammatici mesi del Covid hanno rafforzato l’immagine pubblica dei sindaci, sempre i primi a cui gli italiani si rivolgevano per chiedere aiuto. stata questa la scintilla che ha spinto il governo Draghi a varare il piano di aumenti per gli stipendi dei sindaci, dopo anni di lamentele da parte dell’Anci, l’associazione che rappresenta i quasi 8 mila Comuni italiani, che denunciavano indennit irrisorie (specie per i piccoli centri) a fronte di grandi responsabilit civili e penali. Ma oltre al riconoscimento (economico) per tutto ci, questa riforma ha voluto contrastare anche il calo delle vocazioni, che, oltre alla Chiesa, ha colpito duramente anche la politica.

DA MILANO A LAMPEDUSA: DOVERI (TANTI), SOLDI (POCHI). FINO A IERI. IL PIANO DI AUMENTI ERA STATO VARATO DAL GOVERNO DRAGHI. LA RISCOSSA DEI PRIMI CITTADINI SAR A REGIME, ALMENO PER QUANTO RIGUARDA L’AUMENTO DEGLI STIPENDI, DAL GENNAIO 2024

Decine, negli ultimi anni, i Comuni rimasti senza candidati o con un solo aspirante sindaco. E resta preoccupante anche la bassissima presenza delle donne: dopo l’ultima grande tornata amministrativa del 2022, le sindache sono solo il 15% del totale (compresi i mini Comuni) e per lo pi guidano centri con meno di 5 mila abitanti. Dal prossimo gennaio, per, la riscossa dei primi cittadini sar a regime, almeno per quanto riguarda l’aumento degli stipendi. L’indennit di funzione dei sindaci delle Citt metropolitane e dei sindaci dei Comuni nelle Regioni a statuto ordinario sar parametrata allo stipendio percepito dai governatori, circa 13.800 euro lordi al mese, sulla base di due fattori: il numero di abitanti del Comune e le funzioni del sindaco.

Si raddoppia, parificati a un governatore

Il primo cittadino di una Citt metropolitana – ad esempio Genova – dal 2024 potr arrivare a guadagnare il 100% di quello che guadagna un governatore, di fatto quasi raddoppiando il precedente stipendio. Per i sindaci dei capoluoghi di provincia, il passaggio sar da circa 7 mila euro a poco pi di 11 mila. Mentre, sempre in quest’ultima categoria ma con oltre 100 mila abitanti, l’aumento sar pi marcato: da circa 5.200 euro lordi al mese, a 11 mila euro. La crescita pi considerevole riguarda i sindaci dei capoluoghi con meno di 50 mila abitanti: da 3.720 euro lordi a 9.660 euro, con indennit pi che raddoppiate. Ritocchi importanti, anche se con percentuali inferiori, anche per gli amministratori dei Comuni pi piccoli: quelli con una popolazione fino a 3 mila abitanti potranno arrivare a guadagnare al massimo il 16% di quanto percepito da un presidente di Regione, dunque circa 2.200 euro lordi (in precedenza erano 1.660).

DOMENICO BENNARDI, SINDACO DI MATERA: SOPRATTUTTO NELLE AREE INTERNE NON SI TROVA NESSUNO, IL CARICO DI RESPONSABILIT CIVILI E PENALI TROPPO ALTO

Questa operazione ha un costo importante per il bilancio dello Stato: 100 milioni per il 2022, 150 per il 2023 e 220 per il prossimo anno. A differenza di quando il grillismo era imperante, per, non ci sono state mobilitazioni di piazza, n campagne sui social. prevalso, insomma, il pragmatismo. Lo si capisce subito parlando con Domenico Bennardi, sindaco di Matera, uno dei pochi Comuni rilevanti governati da un esponente del M5S.

Sindaci e assessori, soprattutto quelli nelle aree interne, percepivano indennit troppo basse rispetto al carico di responsabilit civili e penali spiega a 7. Senza contare i rischi di contestazione di danni erariali. Bennardi governa una realt assai complessa, dove i circa 60 mila residenti si aggiungono al milione di visitatori che, da ogni parte del mondo, ogni anno visitano la perla della Lucania. E il conto di questa complessit salato: Io sono giunto a met del mio mandato e devo fare i conti gi con diverse denunce, presentate da chi le usa come strumento politico. Solo di spese legali, finora, il Comune ha dovuto pagare 30 mila euro per difendersi aggiunge Bennardi. Queste dinamiche hanno innescato una vera fobia: per questo i candidati sindaco non si trovano pi.

DEPENALIZZARE L’ABUSO D’UFFICIO? NON ABBIAMO CERTO TIMORE DI ASSUMERCI LE RESPONSABILIT. SERVE PER UNA RIFORMA CHE NON SIA UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO


E questa esperienza in prima linea, fa s che il primo cittadino di Matera faccia una narrazione ben diversa, rispetto al giustizialismo pentastellato di un tempo: Depenalizzare l’abuso d’ufficio? Non abbiamo certo timore di assumerci le responsabilit. Serve per una riforma che non sia un’arma a doppio taglio, come invece l’ordinamento attuale. Lo sa bene Giuseppe Falcomat, sindaco di Reggio Calabria, che stato sospeso per due anni in base alla legge Severino, salvo poi tornare nei giorni scorsi sulla sua poltrona dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza per abuso d’ufficio.

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Toni pi incalzanti sono invece quelli di Pierluigi Biondi, primo cittadino de L’Aquila e responsabile Enti locali di Fratelli d’Italia: I grillini dentro la “scatoletta di tonno” che volevano scardinare, alla fine, ci sono entrati e si sono trovati bene. Hanno governato, ma hanno capito sulla loro pelle quanto sia difficile farlo: in testa i casi di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino. Noi siamo sempre in prima linea 24 ore su 24: ci chiamano di notte per ogni necessit e molti miei concittadini sanno dove abito e hanno il mio cellulare. E poi: Il mio stipendio? Appena insediato era di 2.900 euro netti, che con l’ultimo step arriver a 5.500, da cui vanno per detratti i contributi racconta Biondi. Mi pare una cifra corretta, contando per che io non mi sono mai lamentato: per 400 euro al mese avevo fatto il sindaco a Villa Sant’Angelo, Comune di 500 abitanti che fu completamente raso al suolo da terremoto.

STEFANO LOCATELLI, RESPONSABILE ENTI LOCALI DELLA LEGA: QUESTA RIFORMA FAVORIR L’IMPEGNO DELLE PERSONE PI BRAVE E QUALIFICATE… CHE PRIMA TEMEVANO L’ECCESSIVO SBILANCIAMENTO TRA “ONORI E ONERI”

Dal fronte del Partito democratico parla Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e tra i vicepresidenti Anci: Quando il governo Draghi ha varato questa riforma siamo stati davvero sorpresi: stata una rivincita meritata. Le proteste dell’antipolitica? Non ci sono state, perch specie con la pandemia gli italiani hanno capito che non siamo certo “casta” spiega dalla citt che proprio nel 2024 sar Capitale italiana della cultura. I Cinque stelle hanno fatto pi fatica a capirlo, ma chi di loro amministra a livello locale ha ben compreso cosa significhino anche le responsabilit penali.

Per Stefano Locatelli, responsabile Enti locali per la Lega, l’onda dell’antipolitica non stata ancora sconfitta, per questa riforma favorir l’impegno delle persone pi brave e qualificate, quelle che con le precedenti indennit da fame rifuggivano l’impegno politico proprio per l’eccessivo sbilanciamento tra “onori e oneri”. Locatelli, che per 10 anni ha amministrato Chiuduno, Comune di 6 mila abitanti nel bergamasco, in passato aveva denunciato la follia che decine di sindaci fossero pagati meno di chi prendeva il reddito di cittadinanza. E ora resta sul tavolo la battaglia finale: quella per il terzo mandato dei sindaci. La Lega fiduciosa, in attesa che la premier dica s o no.

15 novembre 2023 (modifica il 15 novembre 2023 | 08:38)



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