Finanziamenti – AgevolazioniServizi e consulenze

Esegui una nuova ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#Finsubito
News_1
News_2
News_3
News_4
News_5
Video News


Pubblicità

Pubblicità

La storia è incredibile e talmente assurda che se non fosse realtà, ci sarebbe da dubitare sulla sanità mentale di chi ce la racconta. Ma la realtà, triste, è purtroppo vera. 

Per riassumere la vicenda che andremo a narrare è presto detto: “Servitori dello Stato“, appartenenti ed ex appartenenti alle Forze dell’Ordine, costretti a sgomberare gli alloggi di servizio dove abitano da anni, pagando peraltro regolare affitto. 

L’iter burocratico che ha portato a questa folle e sconclusionata vicenda è degno di Kafka. Una sorta di applicazione quasi morbosa di dettami e interpretazioni legislative per cacciare di casa chi ha rischiato la vita per proteggere i cittadini. 

Pubblicità


SEMPRE APERTO
Attiva/Disattiva audio qui sotto

Pubblicità

Sarebbe troppo facile qui, dimostrare cartesianamente come i due pesi e le due misure siano stati applicati per l’ennesima volta a sfavore di chi paga le tasse, lavora e ha lavorato onestamente, a dispetto di soggetti meno raccomandabili che si ritrovano ad avere “vita più facile”.

Ma veniamo ai fatti, e per farlo abbiamo intervistato Filippo Di Giorgio, vice sovrintendente della Polizia di Stato in quiescenza, che si è fatto carico di seguire la vicenda anche a nome degli altri inquilini. 

Racconta Di Giorgio:

Pubblicità

Pubblicità

“Gli alloggi di cui parlerò sono siti a Ravina, in via Filari longhi, e sono occupati da circa quaranta famiglie di ex appartenenti alle Forze di Polizia. Furono costruiti in base alla legge 52 del 1976 quali alloggi di servizio per il personale delle Forze di Polizia. Con la stessa legge vennero costruiti analoghi alloggi in via Roma a Bolzano. Nel 1993, con la legge 560 lo Stato, probabilmente per fare cassa, riqualifica questi alloggi in “alloggi residenziali di edilizia pubblica” e quindi soggetti anche ad alienazione, cioè vendita, con possibilità di riscattarli. 

Di fronte a tali prospettive abbiamo iniziato un iter burocratico teso a riscattare i nostri alloggi per diventarne proprietari. Da quel momento è iniziato il nostro calvario nei gangli istituzionali: l’ufficio territoriale del Demanio di Bolzano si è sempre opposto interpretando la legge in modo estremamente restrittivo nei nostri confronti rispondendo alle nostre richieste che era per noi impossibile acquistarli in quanto considerati alloggi di servizio dati in concessione, mentre in realtà noi abbiamo un contratto di locazione semplice. Dopo tutta una serie di vani tentativi siamo stati costretti ad attivare una causa civile presso il Tribunale Civile di Trento.  

Eravamo 30 attori a partecipare all’iniziativa, equivalenti a 30 cause civili presso il Tribunale di Trento, contro l’Agenzia del Demanio di Bolzano, competente per territorio. Le cause, essendo numerose, e riguardassero lo stesso argomento, furono suddivise tra più giudici. La sentenza per 29 attori fu quella di non giudizio per difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo, mentre un giudice che esaminò dettagliatamente l’unica causa pervenutagli,( 30° attore) a differenza dei suoi colleghi sentenziò la condanna dell’Agenzia del Demanio di Bolzano a rifondere all’attore le spese di giudizio, dichiarando altresì che l’alloggio sito a Ravina Via Filari Longhi, è suscettibile di essere assoggettato alla disciplina della Legge n.449/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché che il medesimo è da considerarsi alloggio di edilizia residenziale pubblica, e come tale cedibile in proprietà ai sensi dell’art. 1 della Legge 560/93. 

Questa sentenza ci dette speranza ed impugnammo la sentenza presso la Corte di Appello di Trento, la quale confermò le sentenza di 1° grado che era quelle di non giudizio per difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo, compreso l’unico attore che aveva vinto il 1° grado e che il Demanio impugnò in appello, ma nello stesso tempo, la Corte, rilevò che il vincolo di destinazione degli alloggi realizzati in Ravina ai sensi della Legge 52/76, è stato impresso con l’art.5 di tale legge e non dai provvedimenti amministrativi che avevano determinato la costruzione degli alloggi medesimi. 

Il legislatore quindi ha dettato una disciplina differenziata per gli interventi da realizzare nelle provincie di Trento e Bolzano, così da far rientrare gli alloggi in questione nel patrimonio indisponibile dello Stato. 

Da ciò consegue che ai fini di una declassificazione a mero patrimonio disponibile degli alloggi siti in Ravina realizzati ai sensi della legge 52/76, occorre un atto di pari rango rispetto a quello che ne ha determinato la destinazione all’uso pubblico, ossia una determinazione legislativa. 

Finanziamenti – AgevolazioniServizi e consulenze

In sintesi, nella legge 560/93 il legislatore avrebbe dovuto specificare che anche gli alloggi di Trento e Bolzano rientrano nella riqualificazione. Ma è anche vero che non li ha esclusi. Ecco l’inghippo interpretativo. Alcuni poi impugnarono a sua volta le sentenze della Corte d’ Appello in Corte di Cassazione, la quale confermò il non giudizio per difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo, ma nella stessa sentenza, a sezioni unite civili, confermò i rilievi sollevati dalla Corte d’Appello. 

Nel novembre 2018, mi rivolsi, con una lettera, direttamente al neo Direttore Generale del Demanio di Roma, Dott. Riccardo Carpino, con lo scopo di ottenere un incontro al fine di discutere e capire ragionevolmente ciò che impedisse il normale iter di alienazione ed eventualmente individuare e risolvere i relativi problemi, sollevando la problematica al legislatore. 

Come risposta ottenni dall’Ufficio Contenzioso del Demanio, che tali alloggi sono da considerarsi “alloggi di servizio” perché costruiti in base all’art.5 della Legge 52/76 e quindi rientranti nel patrimonio indisponibile dello Stato in quanto sottoposti a concessione amministrativa. 

Ciò non è veritiero in quanto gli alloggi hanno un contratto di locazione semplice (come avvenuto nel resto d’Italia) e non con atto specifico di concessione amministrativa. 

A conclusione di ciò, alla data odierna, questi alloggi risultano essere sempre di proprietà del Demanio, e L’Agenzia, filiale Trentino-Alto Adige, impedisce sia allo scrivente che a tutti gli altri inquilini, l’alienazione (quindi il riscatto) degli alloggi, asserendo che non possono essere alienati, contrastando con le normative emanate nello specifico. 

Gli edifici in cui sono ubicati detti alloggi infine, necessiterebbero di lavori di ristrutturazione in quanto ultimati nel 1982, ma l’Ufficio del Demanio di Bolzano, che dovrebbe partecipare alla spesa in quanto proprietario, non provvede ormai da parecchio tempo alle spese correnti e l’Ente gestore degli alloggi (ITEA) che finora ha sopperito, si limita esclusivamente alle spese urgenti e straordinarie, in attesa che si definisca la situazione proprietaria. 

Viene da pensare maliziosamente, che non abbiano i fondi di spesa necessari o non saprebbero come giustificare le spese d’intervento su alloggi che non dovrebbero essere più a loro carico. 

Si tratta di una situazione paradossale, tutto fermo e congelato, non si vendono ed il proprietario non provvede alle spese ordinarie per la manutenzione. Lo scrivente ha scritto ai vari ministeri interessati, a numerosi politici, al fine di portare a conoscenza la problematica degli alloggi nelle province di Trento e Bolzano, ma senza esito. 

A questo punto faccio alcune osservazioni e considerazioni personali al fine di comprendere meglio la problematica ed individuare una soluzione: 

Salva casaStop procedura esecutiva

Riguardo l’art.5 della legge 52 del 6 marzo 1976, (che ricordo, è la legge con la quale è stato finanziato un programma di costruzione su tutto il territorio nazionale, di alloggi di servizio, per il personale delle Forze dell’Ordine).

Prima osservazione: Perché il legislatore ha sentito la necessità di inserire questo articolo, riguardante esclusivamente le province di Trento e Bolzano, specificando che gli alloggi vengono “concessi” al personale delle FF.OO, creando così una disparità di trattamento rispetto al resto d’Italia? 

Seconda osservazione: Con la legge 560/93, il legislatore riclassificando gli alloggi di servizio costruiti con la legge 52/76, in alloggi di edilizia residenziale pubblica e quindi alienabili. Ha commesso un errore non includendo anche quelli di Trento e Bolzano, oppure essendo di proprietà dello Stato li ha unificati al pari di tutti gli altri distribuiti su tutto il territorio nazionale, senza ritenere opportuno specificarlo? 

Del resto quando nella legge cita:  “Sono alloggi di edilizia residenziale pubblica, soggetti alle norme della presente legge, quelli acquisiti, realizzati o recuperati, ivi compresi quelli di cui alla legge 6 marzo 1976 ” intende affermare tutti gli alloggi realizzati con tale legge, compresi quelli dell’art.5 riguardanti le province di Trento e Bolzano, altrimenti le avrebbe escluse indicandolo specificatamente. 

Ultima osservazione: Perché non è stata tenuta in considerazione la lettera di risposta del Ministero dell’Interno, in merito alla richiesta dell’Ufficio del Demanio, di ottenere un decreto interministeriale per lo sblocco degli immobili, nella quale lo stesso Ministero specificava chiaramente che non era necessario nessun decreto, in quanto gli alloggi non sono più considerati di “servizio”, rientrando pienamente nella Legge 560/93 e sono stati assegnati con un normale contratto di locazione semplice dall’Ente gestore della Provincia (ITEA) e non con atto di concessione amministrativa? 

In data 09 maggio 2008, l’Agenzia del Demanio Filiale Trentino Alto Adige di Bolzano, scriveva al Commissariato del Governo di Trento, ed ai relativi Comandi e Questura una lettera, Prot.2008/2070 con OGGETTO: Legge 24 dicembre 1993 n.560, inserimento nei piani di vendita degli alloggi edificati ai sensi della Legge 52 del 06 marzo 1976. 

Nella lettera si chiedeva, alla luce della nuova disciplina della Legge 560/93, con la quale gli alloggi sono riqualificati come alloggi di edilizia residenziale pubblica e quindi soggetti a riscatto, occupati prevalentemente da pensionati e vedove di personale delle FF.OO., se possano essere utili ai fini di nuove possibili assegnazioni di personale. La risposta del Comando Carabinieri e della Questura fu: ”i dieci alloggi assegnati ai Carabinieri ed i venticinque assegnati alla Polizia di Stato non sono utili ai fini di nuove possibili assegnazioni di personale”. 

La risposta del Comando della Guardia di Finanza per i rimanenti alloggi, non ne è a conoscenza.

Perché il Demanio, ottenuto le risposte non ha provveduto ad iniziare l’iter per l’alienazione degli alloggi? Nessuna risposta.

Richiedi le agevolazioni ZES

Fino al 60% di credito imposta

Vengono considerati alloggi assegnati in concessione, e quindi rientrano nell’art. 3 della Legge 560/93. 

CONSIDERAZIONI PERSONALI:

Gli alloggi di Trento non rientrano in tale articolo per ben due motivi: 

1 – gli alloggi sono stati assegnati con un normale contratto di locazione semplice (come nel resto d’Italia) e non con un atto di concessione amministrativa. 

2 – i dipendenti occupanti tali alloggi non svolgono particolari e ben definite funzioni. 3 – la connessione tra concessione amministrativa e svolgimento di particolari funzioni attribuite non esiste. Gli alloggi oggetto di concessione amministrativa in connessione con particolari funzioni attribuite a pubblici dipendenti sono (per rimanere nell’ambito delle FF.OO.) quelli riservati ai Comandanti delle Compagnie o dei Battaglioni o delle Stazioni dei Carabinieri, o della Guardia di Finanza, o del Questore, Vice Questore o Comandante del Compartimento della Polizia Stradale o Ferroviaria, ai dirigenti dei Commissariati ecc., che sono alloggi di servizio concessi per svolgere le particolari funzioni di comando. 

Di certo gli alloggi occupati dal personale delle Forze dell’Ordine, con le loro famiglie, non rientrano in questi casi e sono alla pari di tutti gli altri presenti sul territorio nazionale. Del resto io non ho ricoperto funzioni particolari diverse da qualunque altro collega facente servizio nel resto d’Italia. (Per lo meno non lo ho mai saputo e non mi è mai stato detto, se così fosse sarebbe grave). 

Seconda considerazione: È interessante notare, che un giudice che ha voluto esaminare più a fondo la problematica, sia arrivato a giudicare quello che da sempre sostiene, ossia che in base alle normative, tali alloggi non sono più di “servizio” ma “alloggi di edilizia residenziale pubblica”. 

Terza considerazione: La sentenza della Corte d’Appello Civile di Trento e della Corte di Cassazione, a sezioni unite civili, è stata una sentenza a metà, nel senso che ha sollevato il difetto di giurisdizione in favore del giudice amministrativo, ma nel contempo ha espresso un parere rilevando che gli alloggi in questione, per un difetto nella normativa, non rientrano automaticamente nella Legge 560/93, se non vengono opportunamente citati. Tale rilievo, ha reso forte l’Agenzia del Demanio, la quale, a tutt’oggi, afferma, che sull’argomento sono intervenute numerose sentenze, di cui sopra, tutte pronunciatesi sfavorevolmente e sottraendo gli alloggi suddetti dall’ambito della Legge 560/93. 

Il Comando generale della Guardia di Finanza, IV Reparto – Ufficio Infrastrutture di Roma, interpellato dallo studio Legale di Bolzano, in merito alla qualifica degli alloggi siti a Bolzano costruiti in base alla Legge 52/76, ha risposto che non sono considerati “alloggi di servizio”.

La stessa Agenzia di Bolzano, con l’appoggio del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Comando Provinciale dei Carabinieri, sta facendo pressione presso il Commissariato del Governo di Trento, affinché questi provveda a trasmettere le lettere con cui si invitano gli inquilini, ormai in pensione, a lasciare libero l’alloggio di servizio. Si tratta di oltre 40 famiglie, che nel corso degli anni hanno curato e sopperito a proprie spese alla manutenzione sia ordinaria che straordinaria degli alloggi, in mancanza dell’ente proprietario.

Oltre il danno anche la beffa quindi. Anche le rispettive Amministrazioni corporative non si sono mai adoperate direttamente ad intervenire sulla vicenda. 

In conclusione, dopo essermi rivolto alla intera classe politica, a partire dal 2020 sono riuscito a prendere contato con il Sen. De Bertoldi di Trento esponendo tutta la problematica. Lo stesso politico si è dichiarato disponibile ad aiutare a risolvere la questione ed ha provveduto a presentare due interrogazioni parlamentari in Senato. Con la nuova legislatura del 2022 il De Bertoldi è stato eletto alla Camera dei Deputati e continua a portare avanti la battaglia, la quale spero, veda presto la luce.

Nel settembre 2022 ed ottobre 2022, a seguito della Riunione della Commissione Provinciale di Trento per l’assegnazione di alloggi al personale delle Forze di Polizia, datata 11 agosto 2022, gli inquilini della Guardia di Finanza prima, e quelli dei Carabinieri poi, hanno ricevuto da parte dei loro Comandi, una lettera di “invito spontaneo al rilascio dell’alloggio demaniale entro 6 mesi. 

Per quanto riguarda gli alloggi occupati dal personale della Polizia di Stato, il Questore di Trento non ha ritenuto utile allinearsi al parere degli altri Comandi. 

Naturalmente gli inquilini, avendo anche un’età avanzata non hanno ottemperato all’invito e si stanno battendo per il riconoscimento di un loro diritto.

In data 30 maggio 2023 il Comando Provinciale Carabinieri di Trento ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, a seguito della riunione della Commissione Provinciale Alloggi del Commissariato del Governo di Trento, hanno emesso sfratto amministrativo, in quanto è stata dichiarata la revoca dell’assegnazione dell’alloggio demaniale, intimando a lasciare libero l’immobile assegnato entro sessanta giorni altrimenti si procederà allo sgombero coattivo con l’assistenza della Forza Pubblica.

Per quanto riguarda il personale della Polizia di Stato, il Questore, che ha sempre tentato ad individuare una percorribile soluzione giuridica alternativa, è stato costretto dalla Commissione Provinciale Alloggi tenutasi in data 05/06/2023, ad allinearsi e ad emettere l’invito a liberare spontaneamente gli alloggi entro sei mesi. 

Faccio presente che gli alloggi in questione sono stati assegnati con un CONTRATTO DI LOCAZIONE SEMPLICE e non con una Concessione Amministrativa. 

Mutuo prima casaTasso agevolato

In conclusione, dopo quasi 30 anni dalla Legge 560/1993, siamo arrivati agli sfratti, senza tener conto del diritto che la legge succitata ci riserva e attuata su tutto il territorio nazionale, e ancor peggio, dell’età che gli inquilini hanno raggiunto. 

Ricordo che l’età media supera abbondantemente i 70 anni, oltre al fatto che alcuni colleghi sono deceduti e l’alloggio è abitato dalle vedove. Tra le vedove abita anche la vedova di un poliziotto deceduto e riconosciuto come vittima del dovere. 

Duole dirlo, ma come servitori dello Stato in quiescenza, fedeli e leali, essere trattati in questo modo è a dir poco vergognoso. 

Fino alla data odierna, mi sono adoperato a trovare una soluzione alla questione tenendo e facendo tenere un comportamento educato e corretto a tutti i colleghi coinvolti in questa situazione, ma da domani ognuno è libero di intraprendere le iniziative che riterrà utili perché hanno raggiunto un livello di esasperazione tale che le parole o false promesse non sono più accettate.

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità





Source link

Finanziamenti – AgevolazioniServizi e consulenze

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,
come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.
Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.
L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

Richiedi un prestito aziendale

Prestito immediato

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,
come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.
Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.
L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

Finanziamenti – AgevolazioniServizi e consulenze