Liguria. Giorni di “euforia” tra gli appassionati ricercatori di funghi, ma urge fare il punto sulle disposizioni di legge, perché prendere l’argomento peste suina alla leggera si possono rischiare sanzioni molto salate che prevedono anche il carcere per le trasgressioni considerate più gravi.
Pochi giorni fa, precisamente il 31/08/2023 con Gazzetta Ufficiale n.203, il Commissario Straordinario Caputo, nominato al Ministero della Sanità per il controllo della Peste Suina in Italia, ha dettato nuove regole per la fruizione degli amanti dei funghi. Nella nuova ordinanza è permesso entrare nei boschi, anche in zona rossa, anche se non si è residenti o proprietari di boschi. Un sospiro di sollievo per tutti gli appassionati di funghi e per i consorzi ricadenti nei comuni dove sono state rinvenute carcasse infette di cinghiale.
Non si deve essere residenti, o proprietari, per poter andare a funghi nelle aree “rosse”, ma restano in vigore naturalmente le regole per non diffondere la malattia, e queste non si riducono solo nel cambiarsi le scarpe prima di salire in macchina e poi disinfettarle, ma occorre prestare attenzione anche cosa si intende andare a funghi, e cosa comporta trasgredire una disposizione ministeriale.
E’ giusto precisare che l’andare a funghi comporta il rispetto della legge regionale sulla raccolta funghi e frutti silvestri n. 17/2014 ed integrazioni 2018, compreso i regolamenti dei vari Consorzi comunali distribuiti sul territorio, cui si aggiunge il permesso a pagamento di raccolta giornaliero o stagionale. Questo rispetto del “regolamento raccolta funghi” appunto consente di accedere nei boschi, per cui si va a distingue da chi fa trekking o escursionismo (passeggiata) in quanto gli amanti dell’outdoor sono obbligati a restare sui sentieri tracciati e contrassegnati (restrizioni PSA), come è vietato il pernottamento o il campeggio al di fuori di aree attrezzate “monitorate e recintate” e comunque vietato accedervi uscendo dai sentieri marcati. In pratica non puoi percorrere i boschi di notte.
Settembre è il mese tradizionalmente preferito dagli appassionati della ricerca dei funghi: facciamo il punto come comportarsi per la raccolta.
1. Ambiti di raccolta e organizzazione – come ambiti di raccolta si distinguono 3 diverse tipologie:
· boschi liberi,
· boschi consorziati,
· boschi demaniali.
Nel caso di boschi liberi (sempre e comunque proprietà private), non è previsto alcuna autorizzazione ed il quantitativo di raccolto non deve superare (per tutti) la quantità di 3 kg previsti dalla legge. Il proprietario se non vuole avere gente nel bosco deve ai sensi di legge “recintarlo” e apponendo cartelli di “divieto di accesso – proprietà privata. In caso contrario chi accede nel bosco può solo raccogliere funghi, mentre il taglio di alberi e la raccolta di frutti all’albero può ritenersi furto e perseguibile con denuncia penale ed arresto.
Nei boschi privati consorziati, definiti da apposita tabellazione che ne traccia i confini in modo visibile, ci si deve munire di apposita autorizzazione a pagamento che può essere giornaliera o stagionale, con diversità di prezzi e che comporta sempre la specifica osservanza del regolamento di raccolta.
Nei boschi demaniali la raccolta sarebbe vietata, fatto salvo se l’Ente pubblico gestore ne autorizza la raccolta con permesso a pagamento nei giorni e quantità definiti, seguendo un apposito regolamento che può essere maggiormente restrittivo rispetto alla legge in oggetto. Anche nei boschi demaniali i permessi di raccolta sono giornaliero, settimanale e stagionale, con agevolazioni per i residenti nel territorio del Parco.
Ogni consorzio comunale, privato o ente ha facoltà di agevolare la raccolta a pensionati o giovani, specificando clausole e modalità nel proprio regolamento.
2. Limiti quantitativi di raccolta giornaliera: in tutto il territorio della regione Liguria, compreso boschi liberi, boschi consorziati e foreste demaniali, la raccolta dei funghi è consentita soltanto per le specie commestibili e per una quantità giornaliera nei seguenti limiti – per la specie “porcino” (boletus reticulatus, edulis, aereus e pinicola) fino a un massimo di 3 (tre) kg per persona; di cui per la specie “ ovolo buono” (amanita caesarea) fino ad un massimo di 1 kg per persona; di cui per tutte le altre specie fino ad un massimo di 3 kg per persona. Il quantitativo complessivo per persona non può superare il peso massimo di 3 kg, mentre sono esclusi i “chiodini”(armillaria mellea) la cui raccolta non è soggetta a limiti. I limiti di raccolta non si applicano ai proprietari del fondo (che ne dimostrino il diritto) o soci del consorzio comunale con apposito permesso. In alcuni consorzi comunali e nelle foreste demaniali gestite dal Parco Aveto sussiste anche il divieto di raccolta e detenzione di funghi porcini inferiori alla misura minima di 4 cm (diametro del cappello del porcino).
3. Periodi e giorni di raccolta: i comuni, gli Enti e i consorzi gestori, possono stabilire la data di inizio e chiusura della stagione di raccolta nei boschi da loro gestiti. Altresì possono imporre dei giorni la settimana di riposo vegetativo vietando la raccolta ai non soci. Nei boschi demaniali del Parco Aveto non sono previste agevolazioni per residenti che anche loro devono osservare sia i giorni di chiusura sia le quantità e dimensioni minime dei funghi.
4. Modalità di raccolta e divieti: la raccolta dei funghi deve essere effettuata cogliendo esemplari interi e completi di tutte le parti necessari alla determinazione della specie. E’ consentito durante la ricerca l’uso di un bastone, purchè non venga impiegato per raspare il terreno, svellere i funghi o danneggiarli. I funghi raccolti devono essere riposti in contenitore idoneo, con fondo retinato per consentire la diffusione delle spore. Vietato l’uso di rastrelli, uncini o altri attrezzi che possano danneggiare lo strato umifero, il micelio fungino e l’apparato radicale della flora. Vietato riporre e trasportare funghi in sacchetti di plastica o contenitori stagni, o zaini e borse senza il fondo retinato. Vietato raccogliere o danneggiare funghi non commestibili o velenosi. Vietato raccogliere l’ammanita cesarea allo stato di ovolo chiuso. Vietato raccogliere o trasportare funghi senza il tesserino di autorizzazione ove previsto o nei giorni di chiusura. Vietata la raccolta dei funghi nelle ore notturne. Nei boschi gestiti dai consorzi e nelle foreste demaniali è vietata la raccolta di castagne, mirtilli e frutti del bosco senza una specifica autorizzazione.
5. Sanzioni: ad ogni infrazione delle regole sopra indicate le sanzioni vanno da un minimo di 50 euro sino a multipli di 100 euro a secondo della norma violata e la somma di infrazioni. La legge regionale impone la confisca dei funghi raccolti indistintamente per tutte le violazioni. Nelle foreste demaniali la sanzione minima prevista è di 100 euro ma può essere moltiplicata per ogni infrazione commessa + ritiro tesserino giornaliero e sequestro del raccolto. Le sanzioni amministrative vengono riscosse dal comune territoriale di competenza, mentre i funghi sequestrati vengono consegnati al consorzio gestore che ne farà l’uso previsto dalla legge. Le sanzioni elevate nelle foreste demaniali del Parco Aveto saranno incassate dallo stesso Ente, mentre i funghi confiscati saranno consegnati all’Ente gestore o distrutti sul posto dagli agenti e in presenza del verbalizzato.
6. Rispetto del bosco e dell’ambiente: troppo spesso l’uomo si dimentica il rispetto dell’ambiente, e confonde il bosco per una pattumiera. Teniamo a precisare che ogni oggetto gettato a terra, vi resta per mesi o per anni, difendiamo la natura portandoci a casa i nostri rifiuti. Mangiare una merendina, dissetarsi con una bibita in lattina, gettare a terra un mozzicone di sigaretta o l’intera confezione vuota, genera sporcizia ed inquinamento. Simili azioni, molto spesso fatte senza riflettere e soprappensiero possono generare “multe” molto salate se pizzicati dalle guardie di controllo, infatti l’importo del verbale amministrativo è fissato in 600 euro in applicazione del Decreto Legislativo 152/2006 art 192 e 255. Evitate quindi di imbrattare il bosco, tenetevi in tasca o nello zaino il vostro rifiuto, ne avrete vantaggio oggi voi stessi e in futuro i vostri figli.
7. Posteggio fuori strada: accade di trovare vetture posteggiate all’interno di boschi (fuori strada), magari seguendo piste di trattori tracciate per il taglio degli alberi fatte negli anni e poi abbandonate e ricoperte dalla vegetazione, o addirittura inoltrarsi sulle strade forestali all’interno dei boschi demaniali. Questi casi, purtroppo ancora frequenti, prevedono un verbale amministrativo di 200 euro (LR 38/92 art 2 e 8), che si raddoppia a 400 euro nel caso l’infrazione si riscontri all’interno di area demaniale, aree SIC o di tutela ambientale.
8. Organi di vigilanza: vigilano sull’osservanza della legge regionale e delle norme ambientali, Corpo Forestale, Polizia Locale, Guardie Ambientali, e le guardie micologiche private del consorzio. Tutti questi organi di controllo possono operare sull’intero territorio provinciale, in squadre o in singolo agente, in base alle esigenze, ad esclusione delle guardie private del Consorzio che possono svolgere il servizio esclusivamente all’interno del territorio gestito dal consorzio di appartenenza.
9. Rispettare le guardie: l’incontro con gli agenti forestali, guardia boschi, guardie micologiche e guardie ambientali, oggi è frequente e te li trovi non solo dalla macchina ma pure sulle vette dei monti, in pratica anche a ore di cammino e di distanza dall’ultima strada. Le guardie conoscono il bosco e i sentieri molto bene e sanno come raggiungere i luoghi di raccolta più frequentati. Al controllo e alla richiesta dei documenti, il cercatore non può rifiutarsi o fuggire, se non vuole passare il resto della giornata in caserma e subire la denuncia penale per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di generalità o peggio fuga. Le guardie anche se volontarie sono Agenti di PG (Polizia Giudiziaria) e sono sempre in contatto con i Carabinieri e Forestali, girano in pattuglie e in contatto radio tra loro. Da una banale giornata a funghi finire con la fedina penale macchiata, ci vuole un attimo, pensateci e prima di accedere al bosco procuratevi il permesso di raccolta funghi e rispettate le regole.
10. Occhio a non perdersi: andare a funghi implica l’assoluta conoscenza del posto, ma non tutti sono coscienti di ciò che fanno o cosa bisogna fare; spesso presi dall’eccitazione nella ricerca si spingono “oltre” fuori dai percorsi abituali e battuti, e nei boschi fitti non è facile orientarsi, il continuo sali e scendi, il passare una valle e l’altra, o un crinale e l’altro, basta il repentino cambio climatico, una nuvola e la nebbia ti avvolge, non capisci più dove sei girato, tanto da andare dalla parte opposta di dove hai lasciato la macchina. Succede spesso nelle immense foreste demaniali del Penna, e in tali casi utilissimo avere il telefono ben carico, se non incontri le guardie prima, per chiamare soccorso e non passare la notte al freddo nel bosco.
11. Occhio a non farsi male: non vi è solo il pericolo di perdersi, anche l’incidente può accadere per distrazione o incauta scelta di percorrere un passaggio ripido ed instabile; anche una banale scivolata se si è soli nel bosco può essere molto pericolosa, una frattura o un brutto colpo con il corpo contro un albero o una roccia può tramutarsi in tragedia. Essere almeno in due ti assicura un soccorso, una richiesta di aiuto. L’intervento dei soccorsi sui monti non è immediato anche se le guardie girano in zona, a volte ci vuole fortuna e un compagno di ricerca diventa determinante per toglierti da quella brutta situazione, a meno che chiamati i soccorsi puoi localizzare la tua posizione con le app dei moderni telefonini e risolvere al meglio il brutto incidente. Purtroppo con la stagione dei funghi aumentano in modo spropositato i servizi di soccorso e recupero per infortuni gravi o meno gravi, anche utilizzando gli elicotteri e i cani addestrati. Avere un telefono ed un compagno ti può salvare la vita.