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Quali documenti servono per chiedere un mutuo? È questa la domanda che sarà sicuramente sorta a molti, soprattutto fra coloro che si apprestano a chiedere un finanziamento per la prima volta. E si tratta di un quesito tutt’altro che banale, poiché oltre alla documentazione più ovvia – come quella anagrafica, ad esempio – è necessario produrre anche specifiche certificazioni, sia relative alla propria condizione reddituale che dell’immobile prescelto.

Tra necessità di legge e richieste specifiche delle banche, orientarsi non è quindi semplice. Naturalmente, il consiglio è quello di fare una simulazione di mutuo per farsi un’idea dell’importo e poi recuperare tutta la documentazione necessaria prima di presentare richiesta all’istituto di credito, così da ottimizzare i tempi: attestati e certificazioni mancanti al momento della presentazione, infatti, potrebbero dilungare il processo anche di parecchie settimane.

Quali documenti servono per chiedere un mutuo

Così come già anticipato, chiedere un mutuo in banca comporta la produzione di una serie decisamente nutrita di documenti. In linea generale, sono tre gli ambiti su cui è necessario concentrarsi: la situazione anagrafica, quella reddituale e le caratteristiche dell’immobile per cui si chiede un finanziamento.

Documenti anagrafici

Senza troppe sorprese, quando si decide di aprire un mutuo bisogna consegnare alla banca diversi documenti anagrafici. In genere vengono richieste le copie, affinché possano essere allegate alla domanda, tuttavia è buona norma portare con sé anche gli originali in caso dovessero servire. Ma qual è, nel dettaglio, la documentazione necessaria?

  • Carta d’identità, codice fiscale o altri documenti idonei all’identificazione del richiedente, come patente o passaporto;
  • Certificato di residenza e stato famiglia, anche in forma contestuale, ovvero su un unico documento;
  • Permesso di soggiorno, per i richiedenti extracomunitari.

Coloro che si trovano in una relazione ufficializzata – con un matrimonio oppure un’unione civile – dovranno inoltre presentare gli opportuni documenti, come ad esempio l’estratto di matrimonio. Ancora, per le persone separate o divorziate, sarà necessario produrre anche la relativa omologa di separazione o divorzio.

Documenti reddituali

Oltre alle necessità anagrafiche, per sottoscrivere un mutuo è necessario anche certificare la propria condizione reddituale. Si tratta di un passaggio molto delicato, necessario alle banche per stabilire se il richiedente si trovi nelle condizioni di poter ottenere il finanziamento. In altre parole, gli istituti di credito verificano che la persona sia in grado di corrispondere le rate e, quindi, di saldare il debito.

Per i lavoratori dipendenti, in genere è necessario presentare:

  • una copia del contratto di lavoro o, in alternativa, la dichiarazione del datore di lavoro sull’anzianità di servizio del lavoratore;
  • il cedolino dell’ultimo stipendio, ricordando che alcuni istituti ne chiedono due;
  • copia dell’ultimo CU o, in alternativa, l’ultimo 730 oppure l’ultimo Unico;
  • il modello F24 di pagamento di imposte e contributi;
  • molte banche richiedono anche una copia dell’ultimo estratto conto.

Ai lavoratori autonomi sono invece solitamente richiesti:

  • copia delle ultime due dichiarazioni dei redditi, con il modello Unico;
  • il modello F24 di pagamento di imposte e contributi;
  • l’estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (CCIA), se iscritti;
  • l’attestato d’iscrizione all’albo di appartenenza, per i professionisti.

Vale la pena di ricordare che anche i pensionati possono richiedere un mutuo: in tal caso, la documentazione è la medesima dei lavoratori dipendenti, dove ovviamente si mostrerà il cedolino dell’ultima pensione ricevuta.

Documenti relativi all’immobile

Ovviamente, per procedere alla richiesta di mutuo bisognà fornire anche informazioni relative all’immobile che si desidera acquistare:

  • copia dell’atto di provenienza dell’immobile, il precedente rogito se si tratta di un acquisto oppure l’atto di donazione o successione se ottenuto dall’attuale proprietario in altro modo;
  • copia del compromesso di vendita, ovvero l’atto preliminare della successiva compravendita;
  • planimentria completa dell’immobile, incluse pertinenze – come ad esempio i garage – e confini;
  • copia del certificato di abitabilità.

Mutuo e documenti: tutti i dubbi più comuni

Come specificato in apertura, la produzione di tutti i documenti necessari per la richiesta di finanziamento non è affatto semplice: è necessario procurarsi diversi certificati e attestati e il rischio di sbagliare è elevato. Per questa ragione, è normale che sorgano dubbi prima di recarsi in banca: ecco i più comuni.

Cosa portare in banca per chiedere un mutuo?

Per richiedere un mutuo alla banca è necessario avere a disposizione tutta la documentazione relativa alla propria situazione anagrafica e reddituale, così come spiegato nel dettaglion nei precedenti paragrafi. È inoltre indispensabile produrre tutto il materiale necessario sull’immobile, affinché la banca possa procedere alla valutazione e decidere se concedere – o meno – il finanziamento. Il consiglio è quello di preparare almeno una copia di ogni documento – meglio se due, in caso di perdita o errori – e portare con sé anche gli originali, in caso dovessero servire all’istituto di credito.

Quante buste paga ci vogliono per un mutuo?

Per finalizzare la richiesta di mutuo, ai lavoratori dipendenti è solitamente richiesto l’ultimo cedolino – e quindi l’ultima busta paga – ricevuto. Bisogna però prestare attenzione, perché non è insolito che alcuni istituti di credito ne richiedano almeno due. I lavoratori autonomi non hanno ovviamente una busta paga e, per questa ragione, vengono loro richieste le copie degli ultimi due Unico presentati.

Quali documenti servono per un mutuo under 36?

Il mutuo under 36, noto anche come “Bonus Casa Mutuo Under 36”, è una forma di finanziamento che prevede alcune specifiche agevolazioni per i giovani che si apprestano ad acquistare il loro primo immobile. Tra gli incentivi previsti, la garanzia da parte dello Stato sull’immobile, l’azzeramento di imposte di registro, ipotecali e catastali sotto ai 40.000 euro di ISEE e un credito d’imposta sull’IVA pagata per l’acquisto. Poiché gran parte delle agevolazioni si basano sulla propria condizione ISEE, oltre alla classica documentazione – anagrafica, reddituale e sull’immobile – bisognerà appunto produrre una copia dell’ISEE in corso di validità e la domanda di certificazione e di atto di notorietà. Quest’ultima è disponibile sul sito del MEF, semplicemente seguendo questo indirizzo.



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