La presentazione dei dati Inps di questa mattina
di Mauro Giustozzi
Donne più esposte a perdere il lavoro rispetto agli uomini, alta incidenza degli infortuni sul lavoro, carenza di formazione e conseguente difficoltà degli imprenditori a reperire manodopera qualificata, scende il numero degli immigrati mentre cresce quella di chi emigra in prevalenza giovani. Temi che sono emersi nel dibattito che ha seguito la presentazione dei tantissimi dati forniti dall’Inps di Macerata nel suo primo bilancio sociale 2022 che è stato illustrato stamattina nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti.

L’intervento del sindaco Sandro Parcaroli
Numeri contenuti in una pubblicazione di oltre 70 pagine che fotografa il quadro di una provincia che trova nell’Inps un indispensabile punto di riferimento per i servizi che offre. Un bilancio sociale che, superata la pandemia, indica che vi è stata una ripresa del sistema economico evidenziata dalla riduzione di richieste di cig e dalle entrate contributive che sono tornate ai livelli precedenti alla crisi causata dal lockdown.
Presenti tutte le autorità istituzionali e delle forze dell’ordine della città ed i vertici dell’Inps rappresentati dalla direttrice regionale Emanuela Zambataro, Marco Mancini direttore della sede di Macerata, Domenico Ticà, presidente del comitato provinciale e Roberto Ghiselli presidente nazionale del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps. «Il bilancio sociale è un’occasione per evidenziare l’attività dell’istituto e la sua ricaduta nell’ambito provinciale – ha detto Mancini – contiene tantissimi dati sia quantitativi che qualitativi e si nota la funzione sociale dell’Inps che oltre ai prodotti tradizionali eroga una serie di servizi aggiuntivi destinati alle fasce in difficoltà della popolazione. L’Inps è lo specchio del paese ed è chiamato ad investire sulla digitalizzazione, cosa che sta accadendo. Allo stesso tempo avendo un’utenza molto vasta che chiede anche servizi allo sportello garantiamo anche questa copertura come è sempre avvenuto».

La platea di questa mattina all’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti
Il mercato del lavoro in provincia segnala nel 2022 un aumento del tasso di occupazione tra assunzione e cessazioni di 1.982 unità, inferiore comunque al 2021 quando il saldo netto era stato di 4.143 lavoratori in più. Il tasso di occupazione si attesta sul 56,5% con la fascia di età 35-49 che registra la percentuale più elevata. Al contempo la disoccupazione si attesta al 6% raggiungendo il 12,7% tra le donne in età 25-34 anni. Il tasso di inattività tocca il 39,9% con la fascia 15-24 anni che ha il picco più elevato rispetto a quella 35-49 anni che è la più bassa. La provincia di Macerata ha segnato poi un aumento delle riscossioni per entrate contributive pari al 7%: l’Inps ha recuperato 771.765,092 euro rispetto ai 721.306,579 incassati nel 2021. A livello di ammortizzatori sociali la sede di Macerata eroga prestazioni a 10.612 lavoratori e lo fa entro 30 giorni per l’84% delle domande accolte. Nel 2022 le cessazioni di rapporto di lavoro sono state 15.384 in crescita sull’anno precedente, mentre sono di molto scese le ore di Cig che sono state 459.591, tornando ai livelli del 2019 pre covid.
«Il bilancio sociale a livello provinciale è molto importante – ha ribadito Zambataro – perché consente di confrontare con la comunità di riferimento e ci si rende conto della capillarità della presenza Inps nella vita di tutti i giorni. Siamo l’amministrazione con cui ha a che fare i due terzi degli italiani. L’istituto ha fatto sue due parole chiave: rete e proattività. Siamo in sinergia con le pubbliche amministrazioni del territorio e le associazioni e proattività cercando di anticipare i bisogni dei cittadini: in queste settimane stiamo contattando i neo genitori per dare loro la possibilità di presentare l’assegno unico. Nel caso di decesso di un pensionato scriviamo alla vedova e la invitiamo a presentare domanda di reversibilità. Si sta rafforzando l’Inps nelle Marche con 93 nuovi ingressi in istituto ed altre 17 assunzioni che saranno fatte entro i prossimi mesi».

Da sinistra: Emanuela Zambataro, Roberto Ghiselli e Marco Mancini
A livello di pensioni erogate, in provincia ne sono 88.233, in questo caso la maggioranza è versata alle donne: 81.796 sono pensioni ordinarie, 2.457 pensioni o assegni sociali e 13.454 pensioni di invalidità civile o indennità di accompagnamento. A livello di prestazioni liquidate dall’Inps per invalidità civile, nel quadriennio 2019-2022 ha subito una sostanziale riduzione con una riduzione delle tempistiche sanitarie e amministrative per l’erogazione passata da 117 a 90 giorni. Indennità e pensioni di invalidità civile assommano a 9.387 per le donne e 6.225 per gli uomini. Per l’assegno unico sono 29.436 i maceratesi che ne hanno beneficiato lo scorso anno. «Con questo bilancio sociale vogliamo mettere l’Inps in contatto diretto con la cittadinanza e le istituzioni locali – ha sottolineato Ticà – ed avere una percezione dell’istituto più vicino e sensibile alle problematiche degli utenti, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo da qualche anno con l’avvicendarsi prima del sisma, poi della pandemia ed ora anche delle guerre che incidono sulla nostra vita. Vogliamo con questo documento orientare in base al cambiare delle condizioni di vita delle persone la qualità dei servizi introducendone di nuovi o cambiando l’ordine delle priorità degli stessi. Macerata è la prima provincia in Italia che presenta il bilancio sociale, presto lo faranno tante altre: questo è motivo di orgoglio, ma è casuale. Ci abbiamo creduto per primi ed è stato conseguenziale arrivare a questo appuntamento».
Infine Roberto Ghiselli, presidente Civ, ha ribadito come «Macerata e la sua provincia siano di riferimento per l’Inps anche nel livello nazionale. Le province italiane quest’anno iniziano a presentare il bilancio sociale, nelle prossime settimane faremo altre 80 presentazioni nel segno di un’attenzione particolare ai territori, però Macerata è la prima. Riteniamo opportuno che l’istituto, per la dimensione di dati di cui dispone, debba metterli a disposizione di una comunità e delle istituzioni locali perché è un patrimonio dal cui può scaturire tanta progettualità a favore della popolazione. Il ruolo che abbiamo come Civ e come comitati provinciali è quello di vigilare affinchè le cose funzionino, apprezzando le cose positive che si fanno e cercando di superare i problemi nell’interesse di lavoratori, pensionati, imprese e cittadini».