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Il riscatto della laurea rappresenta l’opportunità di recuperare, ai fini del calcolo della pensione e del diritto alla stessa, periodi durante i quali non sono stati versati contributi previdenziali, attraverso il pagamento dell’onere correlato per garantirne la copertura.

I periodi che possono essere riscattati, l’onere da sostenere per il riscatto e le modalità di pagamento (numero di rate/interessi) variano a seconda della gestione presso la quale si deve effettuare il riscatto e in funzione di specifici requisiti.

Un’attenzione particolare merita il corso di studi universitario, tra i vari periodi che possono essere riscattati. Più precisamente, la maggior parte dei lavoratori dipendenti può riscattare i periodi riferiti ai corsi legali di studio universitario con conseguimento (D.L. n. 30/1974; art. 2 co. 1 del D.Lgs. 184/97):

– del diploma universitario di durata di 3 anni;

– del diploma di laurea, laurea triennale, laurea specialistica, laurea magistrale;

– del diploma di specializzazione post-laurea, di durata superiore ai 2 anni;

– del dottorato di ricerca.

Periodi già coperti da contribuzione o anni fuori corso non possono essere riscattati; tuttavia, è possibile riscattare più di un titolo di studio. Il riscatto è limitato alla durata del corso legale di studi, che di norma va dal 1° novembre al 31 ottobre. Se la laurea viene conseguita nella sessione estiva degli esami dell’ultimo anno di corso legale, l’ultimo anno può essere riscattato per intero, fino al 31 ottobre.

Calcolo dell’onere di riscatto

L’onere di riscatto del corso di studi universitario può essere calcolato, a seconda della sua collocazione, della gestione e categoria di appartenenza, nonché dell’anzianità contributiva, col sistema della riserva matematica (L. n. 1338/1962), col sistema contributivo/percentuale (art. 2 D.Lgs. n. 184/1997), o con onere agevolato, o forfettizzato (art. 20 co. 6 D.L. n. 4/2019).

Sistema della riserva matematica

Il sistema della riserva matematica è relativo ai periodi che si calcolano col sistema retributivo (basato sulle ultime retribuzioni, o redditi, e sull’anzianità contributiva), ossia, nella generalità dei casi:

– sino al 31 dicembre 1995, per coloro che possiedono meno di 18 anni di contribuzione accreditata entro tale data;

– sino al 31 dicembre 2011, per coloro che possiedono almeno 18 anni di contribuzione accreditata entro il 31 dicembre 1995.

Ecco come funziona:

– si calcola la differenza tra l’importo della pensione inclusi i periodi da riscattare e l’importo della pensione senza considerare i periodi da riscattare;

– la differenza si moltiplica per il coefficiente di riserva matematica (varia a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore, dell’età e del sesso; le tabelle recanti i coefficienti di riserva matematica, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, si trovano allegate al DM del 31.8.2007, per i lavoratori autonomi al DM 22.4.2008);

– il risultato corrisponde all’onere di riscatto.

Esempio

Lavoratore dipendente che effettua il riscatto a 56 anni di età; con riscatto, raggiunge 37 anni di contributi e un beneficio pensionistico annuo pari a 3.500 euro.

Il coefficiente di riserva matematica da applicare al caso di specie è 18,7580.

L’onere di riscatto sarà pari a 3.500 x 18,5780= 65.653 euro.

Sistema percentuale

Il calcolo dell’onere di riscatto è effettuato col sistema percentuale o contributivo (art. 2 co.5 del D.Lgs. n. 184/97):

– per le annualità dal 1996 in poi;

– per le annualità dal 2012 in poi, se l’interessato possiede oltre 18 anni contributi al 31.12.1995;

– il calcolo dell’onere secondo il sistema contributivo/percentuale è effettuato applicando l’aliquota di computo vigente presso la gestione nella quale si effettua il riscatto, per l’imponibile previdenziale degli ultimi 12 mesi contribuiti.

Per le annualità non intere, l’imponibile va rapportato a mese, o a settimana. Se l’imponibile è minore del reddito minimale, bisogna applicare l’aliquota sul minimale di reddito annuo vigente presso la gestione previdenziale interessata.

Esempio 1

Si consideri un lavoratore iscritto presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti dell’INPS, che desideri riscattare 5 anni di laurea. L’imponibile degli ultimi 12 mesi è pari a 30.000 euro.

L’onere di riscatto deve essere determinato come segue:

– 30.000 (imponibile degli ultimi 12 mesi) x 33% (aliquota di computo FPLD) x 5 (anni da riscattare) = 49.500 euro.

L’interessato può decidere di versare l’onere in un’unica soluzione, oppure di dilazionarlo sino a un massimo di 120 rate, senza interessi (art. 1 co. 77 della L. 247/2007).
Si ricorda che, sull’imponibile annuo eccedente 52.190 euro (circ. INPS 11/2023) si applica un’aliquota aggiuntiva dell’1%, pertanto l’aliquota di computo da applicare sarà pari al 34% e non al 33%.

Esempio 2

Prestito senza busta pagaPrestito immediato

Si consideri un lavoratore part time iscritto presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti dell’INPS, che desideri riscattare 5 anni di laurea. L’imponibile degli ultimi 12 mesi è pari a 10.000 euro.

L’onere di riscatto deve essere determinato come segue:

– 11.813 (imponibile minimale degli ultimi 12 mesi, come da circolare INPS 11/2023) x 33% (aliquota di computo FPLD) x 5 (anni da riscattare) = 19.491,45 euro.
Anche in questo caso, l’interessato può decidere di versare l’onere in un’unica soluzione, oppure di dilazionarlo sino a un massimo di 120 rate, senza interessi (art. 1 co. 77 della L. 247/2007).

Riscatto agevolato

Il costo del riscatto agevolato si calcola in questo modo:

– si moltiplica il minimale contributivo annuo iscritti alla gestione commercianti (17.504 euro per il 2023) per l’aliquota di computo prestazioni pensionistiche FPLD, pari al 33%, il tutto per il numero di anni da riscattare

Il livello minimo imponibile contributivo annuo iscritti alla gestione commercianti e l’aliquota di computo FPLD vanno determinati alla data di presentazione della domanda.

Esempio

– Richiesta riscatto agevolato il 01/10/2023

– Imponibile minimale gestioni Inps autonomi 2023 = 17.504 euro

– Aliquota di computo IVS FPLD 2023 = 33%

Richiedi mutuo al 100%Mutuo con garanzia statale

– Anni di laurea da riscattare = 4

– Calcolo onere = 17.504 x33% x4= 23.105,28 euro

Anche in merito al riscatto agevolato, l’interessato può decidere di versare l’onere in un’unica soluzione, oppure di dilazionarlo sino a un massimo di 120 rate, senza interessi (art. 1 co. 77 della L. 247/2007).

Simulatore di calcolo INPS

È possibile simulare il calcolo dell’onere di riscatto, utilizzando l’apposito servizio “Simulazione calcolo”, accessibile, con credenziali dispositive, all’interno della sezione “Riscatto di laurea” del sito web dell’INPS.

Domanda di riscatto

Se il contribuente desidera presentare una domanda di riscatto o ricongiunzione autonomamente, deve accedere al portale web dell’INPS tramite le proprie credenziali dispositive (Spid, Pin Inps, Cie, Cns) e seguire il percorso: “Prestazioni e servizi”, “Servizi”, Portale dei Servizi per la Gestione della Posizione Assicurativa, “Riscatti”.

Pagamento

Il pagamento dell’onere di riscatto si effettua utilizzando l’Avviso di Pagamento PagoPA. È possibile stampare gli Avvisi di Pagamento PagoPA attraverso il “Portale dei pagamenti” del sito INPS, accedendo con le proprie credenziali, dal seguente percorso: Prestazioni e servizi> Servizi > Portale dei pagamenti > Riscatti Ricongiunzioni e Rendite > Entra nel servizio.

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