Come controllare se il datore di lavoro versa regolarmente i contributi previdenziali all’Inps per i dipendenti, e cosa fare se ciò non avviene.
Lavori da un po’ di tempo in un’azienda privata e, da ciò che hai constatato, hai qualche motivo per dubitare della sua serietà. In particolare, temi che i contributi previdenziali non ti vengano regolarmente accreditati e versati all’Inps dal tuo datore di lavoro; questa scopertura potrebbe pregiudicare la tua futura pensione, e perciò ti chiedi: come si fa a vedere se ti pagano i contributi?
Di regola, il versamento all’Inps della contribuzione previdenziale in favore dei lavoratori dipendenti deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo al periodo di paga considerato (ad esempio, entro il 16 maggio per lo stipendio di aprile), tramite modello F24, e l’importo è calcolato sulla base dei dipendenti assunti e delle retribuzioni corrisposte; ma non sempre i termini vengono rispettati, e talvolta l’ammontare viene versato in misura inferiore al dovuto, oppure, nelle situazioni peggiori, i contributi non vengono pagati affatto.
In realtà la procedura per scoprire se l’accredito contributivo avviene in maniera corretta, o se invece è ritardato o omesso, è semplice e alla portata di tutti: bisogna richiedere l’estratto contributivo Inps, ed è possibile ottenerlo, gratuitamente, anche online. Vediamo come fare.
Consultazione estratto conto Inps
L’estratto conto Inps contiene tutta la situazione contributiva e previdenziale del lavoratore, così come risulta negli archivi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Il documento elenca analiticamente tutti i contributi versati all’Inps per un determinato soggetto: compaiono non solo i versamenti per lavoro dipendente, ma anche gli accrediti della contribuzione figurativa e i versamenti da riscatto.
L’estratto contributivo consente a tutti i lavoratori di verificare la
regolarità dei contributi versati periodicamente dal datore di lavoro, e serve, quindi, a evidenziare le eventuali discordanze, e soprattutto, ad accorgersi dei casi di omissione contributiva.
Ogni lavoratore iscritto all’Inps può consultare il proprio estratto conto sul portale dell’Inps, autenticandosi con lo Spid, la Carta di identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi (Cns); il vecchio Pin Inps è stato abolito nell’ottobre 2021. In alternativa, l’estratto contributivo si può richiedere attraverso gli intermediari abilitati, come i patronati, o telefonicamente tramite contact center, chiamando da rete fissa il numero 803 164 oppure 06 164 164 da rete mobile.
Estratto contributivo: come leggere i dati
L’estratto contributivo contiene, nell’intestazione, i dati anagrafici del lavoratore, e le informazioni relative ai versamenti contributivi e previdenziali effettuati dal 2005 sino a data attuale, con i seguenti dati:
- periodo di riferimento;
- tipologia di contributi (da lavoro dipendente, artigiano, commerciante, ecc.);
- giorni, settimane o mesi di contributi versati e utili al calcolo della pensione;
- ammontare della retribuzione, o del reddito, cui i contributi si riferiscono;
- riferimenti del datore di lavoro che ha effettuato i versamenti;
- eventuali note e osservazioni dell’Inps (ad esempio: «contribuzione da verificare», e non ancora validata).
Nella procedura online l’utente, dopo essersi autenticato con le credenziali d’accesso, ottiene una pagina con l’elenco delle
denunce contributive presentate dal datore di lavoro (o direttamente dal lavoratore, nei casi previsti), raggruppate per anno, e cliccando sulle voci presenti può consultare il dettaglio della situazione annuale.
È da notare che l’estratto conto Inps suddivide i contributi in base alle gestioni previdenziali alle quali il lavoratore è, o è stato, iscritto: così, ad esempio, ci potrà essere una sezione contenente i contributi degli iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) ed un’altra sezione relativa alla GS (Gestione Separata).
Estratto conto certificativo Ecocert: quando serve?
L’estratto conto contributivo e previdenziale di cui abbiamo parlato ha valore informativo; se si vuole un documento munito di valore certificativo bisogna chiedere all’Inps l’Ecocert. Questo estratto conto certificativo serve in vista del raggiungimento della pensione, per avere un attestato legale della situazione contributiva e previdenziale risultante negli archivi dell’Inps.
Anche l’Ecocert può essere richiesto online, dall’area riservata del portale Inps, direttamente dall’interessato o mediante un patronato; la risposta non è immediata, perché i tempi di rilascio dipendono dalle eventuali operazioni di
ricongiungimento dei contributi versati durante la vita lavorativa.
Contributi non versati: che fare?
Se dalla consultazione dell’estratto conto Inps ti accorgi che il tuo datore di lavoro non ha versato e non sta versando i contributi previdenziali, puoi segnalare l’accaduto direttamente all’Inps, che provvederà a verificare i versamenti effettuati, o omessi, dal datore di lavoro, coinvolgendo anche l’Agenzia delle Entrate.
Se preferisci le vie morbide, prima di attivare l’Inps potresti inviare al datore di lavoro una lettera raccomandata, o una Pec, di sollecito e diffida a regolarizzare la situazione contributiva, preferibilmente con l’assistenza di un avvocato o del sindacato. In alternativa, è possibile attivare l’Ispettorato del Lavoro. Per maggiori informazioni leggi l’articolo “Datore di lavoro non versa i contributi: che fare?“.
Cosa succede se il datore di lavoro non versa i contributi?
Se all’esito delle verifiche svolte dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate risulta il mancato pagamento dei contributi obbligatori, il datore di lavoro è destinatario di una diffida accertativa ed è tenuto al pagamento di una sanzione pecuniaria commisurata all’entità ed alla durata dell’omissione contributiva.
Se l’ammontare dei contributi non versati supera i 10mila euro, scatta il reato, e si aprirà un procedimento penale a carico del datore di lavoro. Ti spieghiamo tutto nell’articolo “Evasione contributi Inps: cosa si rischia?“.
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