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Dall’ammontare del reddito familiare (la cui soglia di 6.000 euro rappresenta uno dei requisiti di accesso alla misura), devono essere esclusi i trattamenti assistenziali presenti nell’ISEE, eccetto le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi

Come noto, dal 1 gennaio 2024, per gli aventi diritto, in sostituzione del Reddito di cittadinanza verrà attivata una nuova misura di sostegno economico e inclusione sociale e professionale: l’Assegno di inclusione, introdotto dal “Decreto Lavoro 2023” (D.L. 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni in legge 3 luglio 2023, n. 85. Facciamo il punto su questo nuovo strumento, concentrandoci in particolare su come si calcola il reddito familiare, la cui soglia del 6.000 euro è uno dei requisiti richiesti per poter avere accesso alla misura.

BENEFICIARI
A differenza del precedente Reddito di cittadinanza, i beneficiari del nuovo assegno di Inclusione saranno solo:
        nuclei con minorenni
        nuclei con persone con disabilità (allegato 3 al DPCM 159/2013)
        nuclei con persone anziane con almeno 60 anni
        nuclei con componenti in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione (es. le persone in carico ai servizi per le persone con disabilità, a quelli per le dipendenze, per le donne vittime di violenza, le persone in carico ai servizi psicologici per la salute della persona, le persone in carico ai servizi per le malattie psichiatriche, le persone senza fissa dimora iscritte nel registro di cui all’articolo 2, quarto comma, della legge 24 dicembre 1954, n.1228, le quali versino in una condizione di povertà tale da non poter reperire e mantenere un’abitazione in autonomia e in carico ai servizi sociali territoriali).

CALCOLO DELL’IMPORTO SPETTANTE
Per il calcolo dell’importo rimandiamo all’articolo dedicato, segnalando che, per determinare l’importo che spetta, viene applicata una scala di equivalenza che tiene conto dei componenti in una delle condizioni sopra indicate, nonché del componente che svolge funzioni di cura con riferimento alla presenza di minori di 3 anni di età, di 3 o più figli minorenni o di componenti con disabilità o non autosufficienti.

REQUISITI GENERALI
Per poter accedere al beneficio, sarà necessario essere in possesso di determinati requisiti economici, patrimoniali e di soggiorno e cittadinanza. Inoltre l’erogazione dell’assegno di inclusione viene condizionata all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, dal cui obbligo sono però esclusi, tra gli altri, i beneficiari con disabilità (lo vedremo nei paragrafi successivi).

REQUISITI ECONOMICI
Tra i requisiti, quelli economici, ovvero:
·        un valore ISEE non superiore a 9.360 euro;
·        un valore della casa di abitazione non superiore a 150.000 euro, come determinato ai fini IMU
·        un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro, come determinato ai fini IMU
·        un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato di
euro 2.000 per ogni componente familiare successivo al primo e sino a 10.000 euro, alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e 7.500 per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente, come definita ai fini ISEE).
·        Un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari di base ad 1 per il nucleo familiare, incrementato, fino ad un massimo di 2,2 in presenza di componenti in particolari condizioni) o fino ad un massimo di 2,3 in presenza di persone con disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini ISEE.
Tale soglia è aumentata a 7.560 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della medesima scala di equivalenza, se il nucleo familiare è composto da persone di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

COME SI CALCOLA IL REDDITO FAMILIARE AI FINI DELL’AI
Il reddito familiare ai fini dell’Assegno di inclusione non coincide con il valore ISR (Indicatore della Situazione Reddituale) rilevabile dall’attestazione ISEE. La base di partenza per il calcolo del reddito familiare è data dalla somma di tutti i redditi e trattamenti assistenziali che già concorrono alla formazione dell’ISR, senza poter operare anche la sottrazione delle componenti che invece vengono sottratte nell’ambito dell’ISEE (le spese sanitarie per disabili, gli assegni per il coniuge, la deduzione per redditi da lavoro dipendente ovvero pensione, le spese su base nucleo per il canone di locazione, ecc.

ELEMENTI CHE DETERMINANO IL REDDITO FAMILIARE
1.      Riferimento – articolo 4, comma 2, del D.P.C.M. 159/2013:
        reddito complessivo ai fini Irpef;
        redditi soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo di imposta;
        ogni altra componente reddituale esente da imposta e redditi da lavoro dipendente prestato all’estero;
        proventi da attività agricole;
        assegni per mantenimento dei figli effettivamente percepiti;
        redditi fondiari relativi ai beni non locati;
        reddito figurativo attività finanziarie

2.      Dal reddito familiare definito nell’ISEE sono detratti i trattamenti assistenziali percepiti nel periodo di riferimento dell’ISEE e sommati tutti quelli in corso di godimento, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi.

3.      Sono incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’ISEE. Sono inclusi nel calcolo (e quindi sottratti dal beneficio massimo dell’Assegno di inclusione) i trattamenti assistenziali sottoposti alla prova dei mezzi, che dipendono cioè dalla condizione economica. Es di trattamenti erogati dall’INPS:
• l’assegno dimaternità
• la carta acquisti
• l’assegno sociale

ELEMENTI CHE NON DETERMINANO IL REDDITO FAMILIARE
Nel valore dei trattamenti assistenziali non rilevano:
• l’Assegno unico e universale
• il Reddito di Inclusione e il Reddito di Cittadinanza o altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà
• erogazioni riferite al pagamento di arretrati
• riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi
• esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi
• erogazioni a fronte di rendicontazione di spese sostenute, le erogazioni in forma di buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi
• bonus nido annuo da 3.000 con ISEE non superiore a €. 25.000 o da €. 2.000 con ISEE fino a €. 40.000, quale rimborso spese
• indennità di accompagnamento, pensione di invalidità e indennità di frequenza e tutte le provvidenze percepite in ragione della condizione di disabilità (art. 2 co. 9 DL 48/23).

Per approfondire:

Cessione del creditoCrediti fiscali

https://www.lavoro.gov.it/

Su questo argomento leggi anche:

Stop reddito di cittadinanza: cosa succede fino al 31 dicembre? Eccezioni per persone con disabilità

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