- Con la Legge di Bilancio 2023 sono stati confermati gli scaglioni IRPEF dell’anno precedente, ma potrebbero esserci delle novità in arrivo per il 2024.
- L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, la tassa che devono pagare tutti i contribuenti che durante l’anno d’imposta hanno percepito un reddito.
- Per pagare l’IRPEF il reddito percepito dal soggetto deve essere di almeno € 8.174 per il 2023. Al di sotto di tale importo non si è tenuti a pagare l’imposta.
Gli scaglioni IRPEF sono cambiati negli anni, ma la Legge di Bilancio 2023 ha confermato le aliquote dell’anno precedente. Mentre dall’anno di imposta 2007 al 2021 gli scaglioni erano cinque e le aliquote andavano dal 23% al 43%, a partire dall’anno di imposta 2022 gli scaglioni sono quattro.
Ma a cosa servono gli scaglioni e quali sono le soglie per non pagare l’IRPEF? Partiamo col dire che l’IRPEF è l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Si tratta di un’imposta diretta, personale, progressiva e a scaglioni.
Introdotta nel 1974, oggi è disciplinata dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Ma vediamo oggi quali sono gli scaglioni e le aliquote dell’imposta.
La tabella degli scaglioni IRPEF 2023
Scaglioni di reddito in euro | Aliquota | Imposta dovuta |
Fino a 15.000 | 23% | 23% se il reddito è superiore al minimo stabilito dalla legge (fino a 3.450 €) |
da 15.000,01 a 28.000 | 25% | 3.450 € + 25% sulla parte eccedente i 15.000 € (fino a 6.700 €) |
da 28.000,01 a 50.000 | 35% | 6.700 € + 35% sulla parte eccedente i 28.000 € (fino a 14.400 €) |
oltre 50.000 | 43% | 14.400 € + 43% sulla parte eccedente i 50.000 € |
Tuttavia, il reddito minimo per cui è previsto l’obbligo del pagamento dell’imposta è di 8.174 euro per il 2023. Di conseguenza, il contribuente che percepisce nell’anno di imposta 2023 un reddito inferiore non è tenuto al pagamento dell’imposta, perché rientra in quella che viene definita la no tax area, che è stata introdotta nel 2022 per ridurre il carico fiscale sui lavoratori a basso reddito.
Scaglioni IRPEF e calcolo dell’imposta

L’IRPEF è un’imposta che si applica sul reddito complessivo, ma al netto dei costi deducibili. Infatti, ci sono alcune spese, dette “oneri deducibili”, che riducono il reddito complessivo su cui si applica l’aliquota.
Alcuni esempi sono i contributi previdenziali e assistenziali o le erogazioni liberali in favore degli enti no profit. Il reddito effettivo dei lavoratori dipendenti è composto da:
- le indennità di trasferta;
- lo stipendio al netto dei contributi INPS;
- altre indennità e assegni.
Per calcolare l’IRPEF dovuta dal contribuente occorre sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni previste dalla normativa. Alcuni esempi sono la detrazione per il coniuge, i figli (di età pari o superiore a 21 anni) e altri familiari a carico.
Ma vi sono anche detrazioni riconosciute a fronte di alcune tipologie di spese sostenute durante l’anno, come ad esempio le spese legate alla salute, all’istruzione, o agli interessi per il mutuo dell’abitazione. Vanno, inoltre, sottratti i crediti d’imposta spettanti.
Chi paga l’IRPEF
I soggetti che devono pagare l’IRPEF sono tutte le persone fisiche, a eccezione dei titolari di partita IVA che hanno un regime differente da quello ordinario. Infatti, il lavoratore freelance con regime contabile forfettario paga un’imposta sostitutiva forfettaria al posto dell’IRPEF.
I contribuenti che devono pagare l’imposta sono i soggetti residenti che hanno percepito un reddito di qualsiasi tipologia.
Per quanto riguarda, invece, i soggetti non residenti, l’IRPEF si calcola solamente sui redditi prodotti in Italia. In più, i contribuenti non residenti possono anche portare in diminuzione del reddito complessivo alcuni oneri deducibili, come le donazioni stabilite dalla normativa.

Hanno, tuttavia, diritto a tutte le detrazioni previste per i cittadini residenti in Italia i cosiddetti soggetti Schumacker. Stiamo parlando di quei soggetti non residenti in Italia ma che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- il reddito prodotto in Italia è pari almeno al 75% del reddito complessivo;
- non fruiscono di agevolazioni fiscali analoghe nello Stato di residenza.
Nel loro caso, quindi, è prevista una speciale agevolazione per cui possono ricorrere alle detrazioni previste per i soggetti residenti in Italia.
Scaglioni IRPEF 2024: la proposta del Governo
Con il nuovo esecutivo si attendono importanti novità a livello fiscale. Prima di tutto negli anni scorsi sono stati ridotti gli scaglioni IRPEF da cinque a quattro. Infatti, fino al 2021 gli scaglioni IRPEF erano i seguenti.
Scaglioni di reddito | Aliquota | Imposta dovuta |
Fino a euro 15.000,00 | 23% | 23% sull’intero importo (massimo 3.450 €) |
Oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 | 27% | 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000 (massimo 6.960 €) |
Oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 | 38% | 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00 (massimo 17.220 €) |
Oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 | 41% | 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000 (massimo 25.420 €) |
Oltre euro 75.000,00 | 43% | 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00 |
Invece, per il prossimo anno si attende un’ulteriore riduzione del numero degli scaglioni IRPEF. Infatti, si prevede che gli scaglioni IRPEF del 2024 potrebbero essere i seguenti.
Scaglioni di reddito (€) | Aliquota | Imposta dovuta |
Fino a euro €28.000 | 23% | 23% sull’intero importo (massimo 6.440 €) |
Oltre euro 28.000,01 fino a 50.000 | 35% | 6.440 € + 35% sulla parte eccedente (massimo 14.140 €) |
Oltre a euro 50.000 | 43% | 14.140 € + 43% sulla parte eccedente |
L’obiettivo del Governo, quindi, sarebbe quello di accorpare in un’unica aliquota gli attuali primi due scaglioni, portandola al 23%, attualmente prevista solamente per i redditi inferiori a 15.000 euro. Ciò porterebbe ad un risparmio d’imposta per i contribuenti con redditi fino a 28.000 euro.
Scaglioni IRPEF – Domande frequenti
Le aliquote IRPEF del 2023 sono: 23% per i redditi fino a 15.000 euro, al 25% per quelli da 15.001 a 28.000 euro, al 35% per quelli tra 28.001 e 50.000, e infine al 43% per i redditi superiori a 50.000. Al di sotto di 8.174 euro di reddito si rientra nella No Tax Area.
La No Tax Area è la fascia di esenzione fiscale per cui non è previsto l’obbligo di pagamento delle imposte. Per il 2023 la soglia è stata fissata a 8.174 euro. I contribuenti che hanno percepito redditi inferiori a tale importo non sono tenuti a pagare l’IRPEF.
Nel 2024 gli scaglioni IRPEF potranno subire ulteriori modifiche passando da quattro a tre: 23% per i redditi fino a 28.000 euro, al 35% per redditi fino a 50.000 euro e 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Gli scaglioni Irpef servono a calcolare, sul totale del reddito imponibile, quali sono le tasse che i lavoratori devono ogni anno allo stato. Scopri come funzionano nel 2023.
L’IRPEF è l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche, e deve essere pagata ogni anno da tutti i lavoratori dipendenti e da una parte degli autonomi, ovvero coloro che si trovano in regime ordinario, oltre che da alcune imprese.