Pensionati all’estero
AL VIA LA SECONDA FASE DI ACCERTAMENTO DELL’ESISTENZA IN VITA
A partire dal 20 settembre scorso, Citibank N.A. spedisce le richieste di attestazione dell’esistenza in vita nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania – con esclusione dei Paesi Scandinavi e dei Paesi dell’est Europa, già interessati dalla prima fase – da restituire alla banca entro il 18 gennaio 2024.
Qualora l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2024, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2024, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2024.
Citibank N.A. ha avviato la verifica dell’esistenza in vita con la spedizione della lettera esplicativa e del modulo standard di attestazione. La modulistica è redatta sia in lingua italiana sia, a seconda del Paese di destinazione, in inglese, francese, tedesco, spagnolo o portoghese.
Per consentire un’ordinata e tempestiva gestione del flusso di rientro delle attestazioni, il modulo è personalizzato per ciascun pensionato.
Le informazioni in merito all’avvio dell’accertamento generalizzato, le modalità da seguire per il completamento del processo e la localizzazione degli sportelli Western Union dove è possibile il pagamento sono consultabili nel sito della banca.
Modalità di produzione della prova dell’esistenza in vita
Come già avvenuto in passato, i pensionati interessati possono fornire la prova di esistenza in vita con le seguenti modalità:
modalità cartacea;
portale web;
riscossione personale presso gli sportelli Western Union.
È attivo il servizio di supporto della banca per pensionati, operatori di consolato, patronati, delegati e procuratori che necessitino di assistenza.
Il servizio di supporto Citi può essere contattato dai pensionati con le seguenti modalità:
visitando la pagina web http://www.inps.citi.com;
inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo inps.pensionati@citi.com;
telefonando a uno dei numeri indicati nella lettera esplicativa.
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20 (ora italiana), in lingua italiana, inglese, spagnola, francese, tedesca e portoghese.
Maggiori informazioni sono disponibili nel messaggio Inps del 12 settembre 2023, n. 3183.
Nuove disposizioni
FONDO ORMEGGIATORI E BARCAIOLI DEI PORTI ITALIANI
Con il messaggio Inps del 19 settembre scorso, n. 3256, l’Istituto di previdenza fornisce chiarimenti in merito alle nuove disposizioni che regolano il Fondo di solidarietà per ormeggiatori e barcaioli dei porti italiani, in seguito al decreto interministeriale del 28 luglio 2023.
Le novità riguardano, in particolare, l’importo dell’Assegno di integrazione salariale per gli appartenenti al Fondo, che è stato adeguato a quanto previsto dal decreto legislativo 148/2015.
L’Assegno può essere richiesto per tutti i lavoratori in carico presso l’unità produttiva interessata dalla sospensione/riduzione dell’attività lavorativa in relazione alle causali previste dalla normativa in materia di trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria, nel rispetto delle durate massime stabilite.
Le domande di Assegno di integrazione salariale, presentate dal 2 ottobre 2023 per periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dal 16 settembre 2023, saranno lavorate sulla base dei criteri stabiliti dalla nuova disciplina.
Assegno unico
L’OSSERVATORIO DI AGOSTO 2023
È stato di recente pubblicato l’Osservatorio statistico sull’assegno unico e universale di agosto, con i dati relativi alle domande presentate dal 1° gennaio 2022 e ai pagamenti effettuati nel periodo marzo 2022-luglio 2023.
A luglio 2023 sono pervenute 54.490 domande di Assegno unico. Il numero dei richiedenti pagati è pari a 5.550.988, per 8.817.532 figli.
L’importo medio mensile per richiedente è di 256 euro, pari in media a 161 euro mensili per figlio.
La concentrazione di importi più elevati si ha al Sud, dove si rileva un valore medio mensile di 172 euro a figlio (il valore massimo di 182 euro si registra in Calabria). Gli importi meno consistenti si riscontrano al Nord, dove si ha complessivamente un importo medio per figlio di 152 euro (con un valore minimo di 146 euro in Valle d’Aosta).
Nel caso di percettori di Reddito di cittadinanza, analizzando il numero di nuclei e i figli per i quali a luglio 2023 sono state calcolate le integrazioni dovute al riconoscimento dell’Assegno unico, la spesa effettiva complessiva risulta di 56,9 milioni di euro, erogati a 291.813 nuclei nel mese percettori di Rdc, con riferimento a 490.355 figli.
Dossier Assegno unico
Il dossier Assegno Unico e Universale accompagna i dati dell’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale e contiene al suo interno tutte le informazioni utili a comprendere meglio lo strumento. Nel dossier e nel focus Assegno unico e universale sono presenti: le norme generali introdotte dal Decreto legislativo 230/2021, le date di pagamento del secondo semestre dell’anno in corso, le regole per l’integrazione del Reddito di cittadinanza, la gestione delle domande presentate con Isee difforme, il nuovo servizio proattivo per i neogenitori e la video guida che spiega il servizio disponibile per gli utenti nell’area My Inps del portale.
Osservatorio sul precariato
I DATI DI GIUGNO
Sono stati recentemente pubblicati i dati di giugno 2023 dell’Osservatorio sul precariato.
Le assunzioni nel settore privato nei primi sei mesi del 2023 sono state 4.287.000, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,6%).
La dinamica dei flussi
Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine sono state 340.235, in leggera flessione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-1%). Per le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo si registra una flessione (-4%) rispetto all’anno precedente.
Le cessazioni nei primi sei mesi del 2023 sono state 3.286.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%).
Le agevolazioni ai rapporti di lavoro
Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati2 nel I semestre 2023 – considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali – presentano complessivamente una variazione pari al -7% in confronto al semestre dell’anno precedente; in particolare gli esoneri contributivi totali per i giovani e le donne hanno registrato un’importante flessione rispetto all’analogo periodo del 2022 (su ciò ha influito la circostanza che la Commissione europea ha autorizzato la concedibilità degli esoneri in oggetto per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° luglio 2022 ed entro il 31 dicembre 2023, con la decisione C(2023) 4061 final pervenuta in data 19 giugno 2023).
L’agevolazione “Decontribuzione Sud” segna ancora una crescita (+5%) confermandosi come l’agevolazione di maggior impatto, quantomeno per il numero di dipendenti coinvolti.
La consistenza dei rapporti di lavoro
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di marzo rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente).
A giugno 2023 si registra un saldo positivo pari a 459.000 posizioni di lavoro. Per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +367.000 unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +92.000 unità (dettagliatamente: +30.000 per gli intermittenti, +29.000 per i rapporti a tempo determinato, +28.000 per gli apprendisti, +12.000 per gli stagionali e -7.000 i somministrati).
Focus rapporti in somministrazione
Nel report è presente una tavola che espone la disaggregazione degli andamenti dei rapporti di somministrazione distinguendo tra quelli a tempo indeterminato e quelli a termine (questi ultimi includono sia i contratti a tempo determinato che stagionali).
Nel corso dei primi sei mesi del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per entrambe le tipologie contrattuali: tempo indeterminato +6%, a termine +9%. Anche per le cessazioni si rileva un aumento per le due tipologie contrattuali, rispettivamente +6% per i contratti a tempo indeterminato e +8% per quelli a termine.
Il saldo annuale – e quindi la variazione tendenziale – è risultato negativo a giugno 2023 (-7.000), esito di flessioni sia delle posizioni di somministrazione a tempo indeterminato (-4.000) sia di quelle a termine (-3.000).
Il lavoro occasionale
Il numero dei lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale (Cpo) a giugno 2023 si attesta sulle 18.000 unità, in aumento del 12% rispetto al corrispondente mese del 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 256 euro.
I lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (Lf) risultano 10.000, in diminuzione del 2% in confronto a giugno 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 176 euro.
Carlo Pareto