Buongiorno dalla redazione di Today. Ecco Start, le notizie da sapere per iniziare la giornata: è mercoledì 20 settembre 2023.
PROMESSA IMPOSSIBILE. Aumentare fino a 18 mesi i tempi di permanenza di tutti i migranti nei centri di permanenza per i rimpatri, come da annunci del governo Meloni? La realtà è ben più complessa e sfaccettata, la “stretta” non c’è. Le eventuali novità non riguarderanno la stragrande maggioranza dei 130mila uomini e donne sbarcati nel 2023 in Italia. La maggior parte delle persone recluse nei Cpr non viene rimpatriata perché mancano accordi di rimpatrio con i paesi d’origine. Detenerle per 18 mesi, in concreto, non serve a nulla né, tanto meno, ha un effetto deterrente sulle partenze. Meloni si trova davanti a un bivio, tra la necessità di governare un fenomeno epocale e quella di non mollare “spazi di consenso” a Salvini nella lunga campagna elettorale alle porte che inasprirà il clima. In sintesi: la promessa al suo elettorato che chiunque sbarchi in Italia debba essere detenuto è, ovviamente, impossibile da mantenere.
COSA SUCCEDE DAVVERO AI MIGRANTI. Basta leggere la norma varata lunedì dal Consiglio dei ministri per capire che l’allungamento da tre a 18 mesi (il massimo consentito dall’Ue) dei tempi di detenzione amministrativa riguarda solo chi nei Cpr entra già con un decreto di espulsione in tasca, in attesa di rimpatrio: pochissimi immigrati denunciati o condannati per reati di vario genere. I 130mila (e gli arrivi continuano senza sosta, anche la scorsa notte, a Lampedusa) arrivati in Italia nel 2023 saranno ancora ospitati come ora in attesa che le commissioni esaminino le loro richieste di asilo. Non cambia dunque nulla per la stragrande maggioranza di chi sbarca. Il trattenimento prolungato, anche se l’esecutivo riuscisse a costruire in tempi rapidi nuovi centri (molti governatori fanno già muro), riguarderà una sparuta minoranza di persone, non le decine di migliaia di richiedenti asilo già arrivati e che arriveranno nei prossimi mesi.
ANSIA PER NAPOLITANO. Ore di ansia per la salute del 98enne presidente emerito Giorgio Napolitano, ricoverato da tempo in una clinica romana. Le condizioni già critiche dell’ex capo dello Stato sarebbero ulteriormente peggiorate negli ultimi giorni. Comunista “migliorista”, una lunghissima vita nelle istituzioni anche se viene ricordato soprattutto per la presidenza della Repubblica, l’apice della sua storia politica.
CHI VA IN PENSIONE. Per una vera e propria riforma, se ne riparlerà in futuro, Quota 41 resta un obiettivo di legislatura. Ma sulle pensioni già nel 2024 ci saranno novità. Oltre alla proroga di Quota 103 (via dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi), all’allargamento dell’Ape sociale ad altri lavori usuranti, il governo pensa a una nuova “Ape sociale agevolata per le donne”, che rispetto a Opzione donna avrebbe il vantaggio di evitare alle interessate il taglio degli assegni del 30%. Sarebbe non un assegno pensionistico, ma un sussidio (al massimo 1.500 euro al mese per 12 mesi) che si percepisce sino a quando non si raggiungono i requisiti pieni per la pensione. Con la nuova “Ape donna” ci sarebbe la possibilità per le donne di ricevere l’indennità a partire dai 61/62 anni invece dei 63 previsti attualmente dall’Ape. Sarebbe alternativa a Opzione donna, oppure affiancarla. Adesso con Opzione donna e due figli si va in pensione a 58 anni. La soglia di età con la nuova Ape si alzerebbe, ma anziché 35 anni di contributi ne basterebbero 28 o 30.
UN’ALTRA GUERRA. L’Azerbaigian riprende gli attacchi al Nagorno-Karabakh, con l’annuncio di una operazione militare contro l’enclave armena e raid aerei sulle postazioni dell’esercito di Erevan e sulle città assediate da mesi. Sono passati tre anni dai feroci combattimenti tra azeri e armeni dell’autunno del 2020. Il conteso angolo del Caucaso ripiomba nella violenza. Per il governo azero si tratta di un’operazione antiterrorismo necessaria. Per quello armeno di un’aggressione in piena regola e di pulizia etnica. Ci sono già decine di morti accertati. La prima guerra del Nagorno-Karabakh, quella combattuta ufficialmente dal 1992 al 1994, causò 30mila morti. La storia del conflitto affonda le sue radici nel 1921, quando Stalin decise di assegnare la terra caucasica, storicamente armena, all’Azerbaijan. La convivenza tra la comunità armena e quella azera si è poi fatta sempre più difficile.
Vi segnalo inoltre in breve:
SCIAME SISMICO. Nuova notte di scosse di terremoto a Marradi (Firenze), zona colpita due giorni fa da un sisma di magnitudo 4.9. Le verifiche tecniche di ieri hanno evidenziato l’esistenza di una decina di abitazioni inagibili, ma oggi nel paese dell’Appennino tosco-romagnolo riaprono tutte le scuole.
LOW COST. Dopo le proteste di Ryanair, il governo riscrive la norma che imponeva un tetto ai prezzi dei biglietti aerei. Con un emendamento al decreto asset presentato ieri in commissione Industria al Senato, il ministero delle Imprese ha rimosso ogni riferimento a un tetto massimo.
FALLIMENTI. L’aumento è del 5,2% dopo 18 mesi di calo. L’inversione di rotta, dopo un anno e mezzo, alla fine arriva. Per la prima volta da settembre 2021 i fallimenti in Italia tornano a risalire. A fallire, in particolare, sono le piccole e medie imprese, come già evidenziato nel 2022 dalla crisi di liquidità e dall’allungamento dei tempi di pagamento verso i fornitori.
LICENZIAMENTI. Marelli ritiene “insostenibile” la produzione nella fabbrica di Crevalcore (Bologna) con la produzione legata ai motori endotermici e per i 230 dipendenti si prospetta una chiusura. Per i sindacati rischia di esser solo la prima di tante. L’impianto terminerà di produrre a gennaio 2024.
REDDITO DI CITTADINANZA. Sugli oltre 180mila ex percettori del Reddito di cittadinanza considerati “occupabili” che hanno perso il sussidio tra luglio e agosto, solo in poco più di 33mila si sono iscritti alla piattaforma che offre corsi di formazione e posti di lavoro ai percettori del Supporto per la formazione e il lavoro.
MORTO VATTIMO. Gianni Vattimo è stato a lungo il filosofo italiano più noto e apprezzato nel mondo. Ha rappresentato nel modo più intenso e originale il pensiero postmoderno. L’ex parlamentare europeo è morto ieri a 87 anni in un ospedale del Torinese.
OLIO ALLE STELLE. Vola il prezzo dell’olio d’oliva. Nell’ultimo anno in Italia è aumentato del 37% e il prezzo non calerà almeno per i prossimi due anni. C’è stato un calo della produzione in Italia del 27%, ma soprattutto un tracollo del 56% in Spagna, che è il primo produttore mondiale e ha dato fondo a tutte le scorte. La forte siccità che ha colpito la penisola iberica questa estate non fa presagire nulla di buono nemmeno per il futuro.
CHAMPIONS. Nella prima giornata dei gironi di Champions League pareggiano 1-1 la Lazio all’Olimpico contro l’Atletico Madrid (ha segnato il portiere Provedel a tempo scaduto) e 0-0 il Milan a San Siro con il Newcastle. Stasera tocca al Napoli e all’Inter, con gli azzurri impegnanti a Braga e i nerazzurri in casa del Real Sociedad.
TWITTER A PAGAMENTO (PER TUTTI). Musk punta a rendere tutto il “suo” social X, l’ex Twitter, a pagamento. Anche per chi ha deciso di rimanere legato a un profilo base e non premium. Sarà introdotta a breve una forma di abbonamento per tutti i suoi 550 milioni di utenti.
Buona giornata, su Today.