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La riforma fiscale con la revisione delle Aliquote Irpef 2024 è stata confermata con l’approvazione della Nadef 2023.

Il documento, che delinea gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2024-2026, anticipa alcune delle misure cardine della prossima legge di bilancio. Tra queste si segnalano, stando al comunicato stampa diffuso a margine del CDM e disponibile su “governo.it”:

–        Sostegno alle famiglie e alla genitorialità;
–        Prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego anche con particolare riferimento alla sanità;
–        Conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR;
–        Rifinanziamento delle politiche invariate.

A tutto questo si aggiunge la conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024 e “la prima fase della riforma fiscale”.

Quest’ultimo aspetto si inserisce nel percorso di revisione dell’Irpef come previsto dalla Legge 9 agosto 2023 numero 111 recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”.

La norma impegna infatti il Governo a adottare, entro ventiquattro dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario.

In particolare, si segnala, tra gli obiettivi della riforma, la “revisione e graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica” (articolo 5, comma 1, lettera a, punto 1).

Sulla base di quanto anticipato dalla NADEF e alla luce della legge delega per la riforma fiscale, analizziamo in dettaglio come sarà l’Irpef nel 2024.

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>> Leggi “Riforma Fiscale 2023-24: ecco i punti salienti della Legge delega”

Riduzione Aliquote Irpef dal 2024

La riforma fiscale, si legge nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF), è una delle “principali iniziative strutturali che il Governo intende mettere in campo”.

La Manovra 2024, prosegue il documento, finanzierà l’attuazione della prima fase della riformacon il passaggio dell’imposta sui redditi delle persone fisiche a tre aliquote”.

Tra gli interventi in programma si segnala inoltre il “mantenimento della flat tax per partite IVA e professionisti con ricavi ovvero compensi inferiori a 85 mila euro”.

La riforma fiscale, conclude la NADEF, ridurrà la pressione fiscale sulle famiglie, giacché essa sarà “solo parzialmente coperta da una revisione delle spese fiscali”.

Tra le misure principali della legge delega di riforma fiscale, approvata lo scorso agosto, figura infatti la “revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), anche attraverso la riduzione delle aliquote e dei relativi scaglioni, preservando il principio di progressività al fine di ridurre il carico fiscale sul lavoro e promuovere l’equità orizzontale” (NADEF 2023).

Per approfondire il tema delle ferie, e di tutti gli altri aspetti dei contratti di lavoro dipendente nel privato, consigliamo il libro “Il Lavoro Subordinato”.
Consigliamo anche il libro “Paghe e contributi 2023”, come guida utile per l’elaborazione e la comprensione della busta paga 2023. Sono approfonditi tutti i passaggi necessari per l’elaborazione del cedolino e dei vari adempimenti connessi.

Le attuali Aliquote Irpef 2023

A seguito dell’ultima modifica intervenuta con la Manovra 2022 (Legge 30 dicembre 2021 numero 234) le aliquote attualmente vigenti sono quattro, suddivise per scaglioni:

  • 1° scaglione >> redditi fino a 15 mila euro: Aliquota Irpef 23%
  • 2° scaglione >> redditi da 15.000,01 a 28 mila euro: Aliquota Irpef 25%
  • 3° scaglione >> redditi da 28.000,01 a 50 mila euro: Aliquota Irpef 35%
  • 4° scaglione >> redditi oltre 50 mila euro: Aliquota Irpef 43%

Da notare che la Legge numero 234/2021 ha altresì ritoccato le detrazioni spettanti a coloro che producono redditi da lavoro dipendente ed assimilati, redditi da pensione ed altri redditi.

Ipotesi di Riforma Irpef dal 2024

Il passaggio a tre aliquote fiscali, in luogo delle attuali quattro, è indicato nella stessa relazione tecnica di accompagnamento alla Legge numero 111/2023, dove si legge che, in una prima fase, il legislatore “potrebbe ridurre le aliquote a tre e successivamente anche a due”.

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Addio al 25 e 35%
Stando a quanto affermato dal quotidiano “Il Corriere della Serala prima ipotesi di riforma, messa a punto dalla Ragioneria dello Stato, prevede l’accorpamento del secondo e del terzo scaglione in un’unica fascia “che comprenda i redditi tra i 15 mila e i 50 mila euro, da sottoporre ad un prelievo del 27% (ma si era parlato anche del 28%)”.

Ecco descritte in tabella le possibili aliquote 2024:

Scaglione Reddito Aliquote Irpef
Primo Fino a 15 mila euro 23%
Secondo Da 15.001 a 50 mila euro 27%
Terzo Da 50.001 in su 43%

In questo caso diremmo addio alle aliquote odierne del 25 e del 35%.

Si allarga il primo scaglione
L’altra riforma sul tavolo, stando a “Il Corriere della Sera”, estende il primo scaglione di imposta sino a 28 mila euro, abbassando l’aliquota al 23%.
Non solo, sarebbero soggetti ad un’aliquota al 33% i redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro.

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Scaglione Reddito Aliquote Irpef
Primo Fino a 28 mila euro 23%
Secondo Da 28.001 a 50 mila euro 33%
Terzo Da 50.001 in su 43%

Nuove Aliquote Irpef dal 2024: quanto si risparmierà

Simulando l’impatto delle riforme in busta paga si nota che la prima ipotesi di modifica andrebbe a favorire maggiormente le fasce di reddito medio – alte.
Ad esempio, un contribuente con un reddito complessivo annuo di 40 mila euro si fa carico attualmente di un’Irpef lorda pari a 10.900,00 euro. Grazie al ritocco delle aliquote beneficerebbe di una riduzione di 700 euro annui.

Aumentando il reddito a 55.000 mila euro vediamo che il guadagno, sempre intervenendo sul secondo e terzo scaglione Irpef, sarebbe di 1.500 euro annui.
Un ritocco invece del primo e secondo scaglione (come previsto nell’altra ipotesi di riforma) porterebbe un beneficio soprattutto ai redditi bassi e medio – bassi.

Non a caso, in presenza di un reddito complessivo di 19 mila euro l’Irpef lorda passerebbe dagli attuali 4.450,00 euro a 4.370,00 euro annui, con un risparmio di 80,00 euro. Al contrario, con la prima ipotesi di riforma, lo stesso contribuente avrebbe un’Irpef lorda più alta, sempre pari ad 80,00 euro.

Identico discorso per un contribuente con un reddito complessivo di 25 mila euro. L’Irpef lorda, distinguendo tra situazione attuale, prima ipotesi di riforma e secondo progetto di modifica sarebbe rispettivamente pari a:

  • 5.950,00 euro;
  • 6.150,00 euro;
  • 5.750,00 euro.

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