(Agen Food) – Genova, 13 ott. – di Olga Iembo – In un mondo in cui “sostenibilità” deve diventare la parola d’ordine, non appena è partito Ecospirits, l’innovativo sistema di distribuzione che sfrutta la prima tecnologia al mondo finalizzata a eliminare l’uso del vetro a perdere per gli spirits realizzato dall’omonima società nata a Singapore nel 2018, è stato subito un successo. Il sistema punta alla drastica riduzione dell’impatto ambientale (è stato stimato che il sistema Ecospirits permetterà di ridurre il 91% circa del carbon footprint legato al packaging e alla distribuzione), al sostanziale miglioramento della logistica perché consentirà di ridurre la movimentazione di bottiglie attraverso l’intera catena, e non ultimo al finanziamento della riforestazione per compensare l’impatto di carbonio della propria produzione di hardware, come emerge dalla scritta che campeggia su ogni recipiente “One Tote, One Tree”.
Finalità che, insieme ai potenziali vantaggi per chi usufruisce della piattaforma alla portata anche delle più piccole realtà, ne hanno fatto un’opportunità preziosa subito colta in Regno Unito, Francia, Norvegia e Germania.
In Italia è stata Velier, storica azienda familiare genovese che si occupa di importazione e distribuzione di distillati, liquori e vini, a non lasciarsi sfuggire la possibilità di diventare protagonista del cambiamento.
Fondata nel 1947, nei suoi 75 anni di vita l’azienda leader mondiale nel settore dei rum non è nuova all’innovazione che, nel rispetto della qualità e della tradizione, consenta però di stare al passo con più stringenti esigenze attuali. Se già nel 2001 è stata antesignana assoluta nel lancio del movimento dei vini naturali con il protocollo delle “Triple A”, produttori che siano “Agricoltori, Artigiani, Artisti”, in sintonia con valori quali qualità e autenticità, nel 2021 Velier decide che Ecospirits è un progetto da condividere. Nasce così una new company, per la gestione in Italia del sistema di distribuzione incentrato sugli Ecotote, recipienti in plastica stampata a iniezione, acciaio e vetro, riciclabili alla base di un sistema di vuoto a rendere legato a una tecnologia avanguardistica e sostenibile. Gli Ecotote rendono possibile un’importante riduzione delle bottiglie a uso singolo per ogni bar che decide di adottarlo, e con esso ovviamente anche di tappi, etichette, cartoni e imballi in plastica. Ogni Ecotote (capacità di 4,5 litri), viene sanificato e riempito direttamente in appositi impianti semiautomatizzati e consegnato al cliente al posto di una tradizionale cassa di bottiglie. Questo Ecotote, tramite dosatore Smart Pourer, diventa una micro unit di refill per colmare le singole bottiglie di vetro in uso nella propria attività. In questo modo il cocktail è sempre servito dalla bottiglia, mantenendo intatta l’eleganza del pouring e l’identità dei brand, aggiungendo però il vantaggio della sostenibilità.
A dire di più ad Agenfood è Fabrizio Galliano AD della new company nata dall’intesa fra Velier ed Ecospirits.
Da che cosa è nata l’idea di questo nuovo progetto?
“A Singapore, a partire dal 2016 Paul Gabie, alla direzione della società di importazione e distribuzione di spirits premium ‘Proof & Company’ ha iniziato a pensare a alternative ecologiche e efficaci per risolvere alla radice le problematiche che il trasporto dei distillati in bottiglia di vetro comporta. Nel 2018, con Raffles Hotel come main customer, la nuova società viene fondata e inizia l’avventura di Ecospirits nelle metropoli del sud est asiatico. In Italia è Velier, con il suo presidente Luca Gargano, sempre all’ avanguardia nel mondo degli spirits, che nel 2021 vede il potenziale di Ecospirits e decide di adottarlo per l’Italia per rivoluzionare l’attuale sistema di distribuzione, ben prima che si manifestassero l’ingolfamento delle catene logistiche, l’impennata del costo de vetro post Covid e infine quella dell’energia con la guerra in Ucraina”.
Chi può usufruire della vostra offerta, e come deve fare?
“Dall’inizio di questa estate Ecospirits è in esclusiva ai nostri clienti Pionieri. Nel corso dell’autunno con l’entrata a regime del sistema stiamo allargando la platea tramite waiting list, i locali interessati possono contattarci a info@ecospiritsitalia.it”.
Come funziona esattamente il vostro sistema?
“Anzitutto c’è la filiera circolare: i produttori scelgono di affiancare alla tradizionale fornitura in bottiglie una parallela in appositi contenitori bulk (1000 L “IBC”, 200L “Drums”). Poi c’è ‘Ecoplant’: il cuore del sistema produttivo. Installato all’interno di un polo logistico a Novi Ligure, processa il liquido fornito dai produttori in bulk e riempie gli Ecotote in maniera semiautomatizzata, dopo lavaggio e sanificazione. Segue la distribuzione, gli Ecotote pieni entrano nell’ assortimento del distributore che li recapita ai clienti insieme agli altri trasporti. Non ci sono quindi trasporti dedicati. Presso i locali, infine, gli Ecotote vengono utilizzati per la mescita, eliminando completamente il ricorso all’ utilizzo usa e getta delle bottiglie di vetro. Le bottiglie diventano infatti uno strumento di supporto alla mescita sostenibile e riutilizzabile. Infine c’è il recupero degli Ecotote vuoti, per chiudere il ciclo: il cliente affida a un sistema di logistica di ritorno i propri vuoti che ritornano quindi all’Ecoplant per essere sanificati e resi pronti un nuovo utilizzo, centinaia di volte. Il trasporto coincide con la consegna di altra merce per evitare viaggi ad hoc da parte degli operatori logistici”.
Perché aderire all’offerta della piattaforma Ecospirits?
“Anzitutto per l’impatto positivo sull’ ambiente e la possibilità concreta di esserne partecipi in prima persona, sia come operatori nei locali sia come consumatori finali scegliendo di bere in modo sostenibile. Poi perché il sistema consente maggiore precisione nello stock management, sia fisico nell’impilamento e di riordino all’interno del locale grazie a rotazioni più controllate e regolari. Inoltre è previsto un lavoro di affiancamento e sostegno sulle pagine social per clienti, sia a livello italiano che internazionale. La scelta pionieristica dei locali paga nel lungo termine sulla base clienti. C’è inoltre la possibilità per le marche di associarsi a un network di distribuzione internazionale, e il tutto costituisce infine una vetrina alternativa per marche di nicchia che altrimenti non avrebbero mezzi per competere sul campo della visibilità”.
Vantaggi e svantaggi della distribuzione attraverso gli Ecotote.
“Naturalmente la distribuzione in ciclo chiuso e la gestione della rotazione degli Ecotote è una sfida che contiamo di vincere grazie a un’avanzata tecnologia. Ciascun Ecotote è dotato di codice QR che ci consente di monitorare ogni passaggio della catena distributiva e allocare al meglio le risorse. I vantaggi sono evidenti. Da quando, diversi decenni fa, i miglioramenti della produzione industriale hanno permesso di creare packaging, recipienti e imballaggi a un costo sufficientemente basso per poterci permettere di sprecarli e gettarli al primo utilizzo, i processi di distribuzione sono diventati sempre più impattanti. Inoltre l’attenzione è spesso stata messa su parametri diversi da quelli ambientali e questo ha portato a un ulteriore peggioramento dell’impronta ecologica. Con la distribuzione in economia circolare questa impronta viene eliminata. Non ci si deve sorprendere che a livello internazionale come EU, UN, ci sia la volontà di integrarla in modo capillare nel sistema economico di domani”.
Ogni Ecotote, che ha una capacità di 4,5 litri, quante bottiglie consente di eliminare? E quanto incide in tema di sostenibilità?
“Un Ecotote nel suo ciclo di vita è in grado di eliminare più di 1000 bottiglie, a colpi di più di 6 alla volta, inoltre a ogni ciclo consente di risparmiare il 35% dello spazio, nello stoccaggio e nel trasporto. Permette di raggiungere riduzioni di emissioni e i rifiuti del 90% rispetto alla scelta di bottiglie in vetro usa e getta. Ogni volta che un locale acquista un Ecotote piantiamo un albero in una porzione di foresta dedicata al locale. Economia circolare e reforestazione permettono insieme di compensare 150g di CO2 per drink, pari a più di 1km di auto. Un Ecotote compensa quindi più di 100 km di auto per ogni singolo ciclo oltre a eliminare circa 10 kg di rifiuti. Inoltre non tutti sanno che la pulizia delle foreste e la salvaguardia della diversità spesso contribuiscono ancora di più della pura piantagione di nuovi alberi che è già molto significativa. Posso fornire qualche interessante dettaglio sui nostri progetti di riforestazione e inclusione sociale delle comunità locali coinvolte: a Sumatra, Indonesia, si piantano mangrovie. Prevengono l’erosione del suolo grazie alle possenti radici e stabilizzano l’ecosistema costiero messo in pericolo dal cambiamento climatico e dalla mancanza di regole di conservazione ambientale, inoltre contribuiscono a purificare l’acqua e offrono riparo a numerose specie animali. Nel Borneo, Malaysia, combattiamo per preservare una delle più antiche foreste pluviali, è cresciuta rigogliosa per 130 milioni di anni e in solo 20 anni la deforestazione selvaggia ne ha cancellato già il 15%. Ospita il 6% della biodiversità globale con 3000 diverse specie di piante che contribuiamo a proteggere. In Thailandia, Pai River District, un’altra foresta pluviale antichissima grazie a una estrema varietà di specie indigene, aiuta il territorio thailandese a autoregolarsi, facendo da scudo a ondate di calore e rischi di desertificazione e di salute per persone e animali. Spesso per raggiungere le zone oggetto di riqualificazione i piantatori devono addentrarsi in regioni remote e lavorare a mano per piantare le piante giuste e proteggerle da specie dannose e infestanti”.
Quali sono le maggiori “resistenze” che incontrate?
“Il sistema è stato accolto con grande entusiasmo e la domanda da parte di produttori e locali è superiore alla capacità. In particolare i produttori hanno visto una forte sinergia e non una barriera nell’affiancare il formato Ecotote a quello tradizionale in bottiglia. Infatti l’esperienza del pouring da parte del cliente finale è garantita, il drink viene versato dalla bottiglia. Inoltre affiancarsi a un progetto innovativo e di presenza iconica – l’Ecotote è un cubo verde e vuole farsi notare -, dà ulteriori strumenti per promuovere e differenziare il proprio prodotto e il proprio lavoro e ottenere l’apprezzamento e la stima del consumatore su un piano ulteriore ai due già esistenti, gusto e packaging. La chiave per Ecospirits non è puntare a eliminare il packaging e la bottiglia in quanto elemento di riconoscibilità e differenziazione, il focus intelligente è invece sul permettere che tutti gli sforzi, la creatività e il design di ciascun produttore non finisca nel cestino al primo utilizzo, insieme a tutta l’energia utilizzata per produrlo e smaltirlo. Il feeling è che i produttori investano di più nella qualità del packaging, diventando questo meno critico per il posizionamento di prezzo. I locali invece, quando capiscono il progetto, ne percepiscono il potenziale e come poter trasmettere tutto questo ai propri clienti, si entusiasmano. La richiesta è stata fortissima e abbiamo lanciato per l’estate con una ventina di pionieri, accuratamente selezionati e creando in parallelo una waiting list per l’autunno. Non bisogna trascurare che i locali sono gestiti da professionisti e hanno già procedure interne rodate per operazioni ben più critiche di quella del riutilizzo delle bottiglie come supporto alla mescita. Pensiamo agli alimenti deperibili, il lavaggio e la pulizia degli ambienti. Questa per loro è un’attività estremamente semplice. Vedono invece le routine sgradevoli che vengono eliminate ricorrendo agli Ecotote. Mi riferisco alla fatica a impilare e gestire scatoloni pieni di bottiglie, danni per caduta di bottiglie da cartoni bagnati, collezionare tutti i packaging e imballaggi per i rifiuti, buttare via il vetro”.
L’offerta di Ecospirit è la prima del genere in Italia, ma questo servizio, come avete spiegato, esiste già nel Regno Unito, in Francia, Norvegia e Germania. Con quanti anni di ritardo arriva da noi?
“L’iter per rendere operativi l’impianto e il sistema è stato sicuramente impegnativo e affrontato con la massima serietà e competenza da tutte le parti interessate. Grazie al lavoro svolto in parallelo da Velier con speciali operazioni di seeding rivolte ai migliori locali e la formazione della rete vendite il gap è stato immediatamente colmato”.
Quali i sono i dati dell’attività? Rispetta le vostre attese?
“Siamo molto soddisfatti di questo lancio estivo e iniziamo da subito a contare i benefici generati. Parliamo di più di 20.000 km di auto compensati, decine di quintali di rifiuti evitati e centinaia di Ecotote venduti e alberi piantati. Siamo stati presenti a numerosi eventi, sia di settore come il Milano Mixology Experience, Roma Bar Show, e altri meno specifici come il Salone Nautico. La rosa di clienti pionieri è di primissimo ordine, contiamo anche alcuni hotel e bar nella Worlds 50 Best a dimostrazione del valore del progetto e ben distribuita sul territorio nazionale per testare da subito la gestione dell’economia circolare lungo tutta la penisola”.