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Nella giornata di domani, giovedì 1° dicembre, chi prende la pensione riceverà il pagamento della tredicesima mensilità che quest’anno godrà di un aumento di qualche decina di euro rispetto agli anni scorsi. E non solo per il cosiddetto bonus tredicesima, che verrà pagato solamente a chi ne soddisfa i requisiti, ma perlopiù per l’anticipo della rivalutazione 2023 che è stato autorizzato dal decreto Aiuti bis per le mensilità di pensione da ottobre a dicembre, più la tredicesima.

Così come la pensione di dicembre, pagata sempre domani, anche la tredicesima 2022 gode quindi di un incremento del 2%. Tuttavia, ciò vale solamente nel caso in cui l’importo percepito risulti inferiore a 2.692 euro, limite individuato dal legislatore per il riconoscimento dell’anticipo di rivalutazione.

Come ogni anno, quindi, i pensionati sono i primi a ricevere la tredicesima. Tant’è che l’importo del cedolino percepito è già online, e da qui è possibile farsi un’idea si quanto si andrà a prendere. Diversamente, ricordiamo che per i lavoratori subordinati le tempistiche di pagamento della tredicesima sono più lunghe: questi, infatti, la ricevono sullo stipendio pochi giorni prima di Natale.

Vista la prossimità del pagamento della tredicesima sulle pensioni cerchiamo di fare chiarezza su come viene calcolato l’importo, sulla ragione per cui quest’anno sarà più alta e su quando spetta il bonus.

Quando arriva la tredicesima

La tredicesima per i pensionati viene pagata contestualmente al cedolino di dicembre.

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Ragion per cui il pagamento segue le stesse regole previste per la pensione. A tal proposito, ricordiamo che da quando è scoppiata la pandemia è stata cambiata la regola per cui le pensioni ritirate in contanti alla Posta vengono pagate secondo uno specifico calendario.

Nessuna variazione per chi invece ha preferito l’accredito diretto su conto corrente, bancario o postale. In questo caso, infatti, la pensione di dicembre, con annessa tredicesima e bonus per gli aventi diritto, continua a essere pagata il primo giorno bancabile del mese, quindi quest’anno arriverà giovedì 1° dicembre.

Per chi invece preferisce il ritiro in contanti direttamente presso gli uffici postali, invece, il calendario da seguire è il seguente:

  • dalla A alla C giovedì 1° dicembre;
  • dalla D alla K venerdì 2 dicembre;
  • dalla L alla P sabato mattina 3 dicembre;
  • dalla Q alla Z lunedì 5 dicembre.

Entro l’inizio della prossima settimana, quindi, tutti i pensionati avranno ricevuto il pagamento della tredicesima, salvo ovviamente coloro a cui non spetta.

Quali pensionati prendono la tredicesima

Fatta chiarezza su quando arriva, vediamo chi ne avrà diritto. La tredicesima spetta alle categorie di pensionati seguenti:

  • percettori di pensione di vecchiaia;
  • percettori di pensione anticipata (ovvero l’ex pensione di anzianità);
  • ai titolari di prestazioni assistenziali, ad esempio l’assegno sociale e la pensione d’invalidità;
  • ai titolari della pensione ai superstiti indiretta e di reversibilità.

Non spetta, invece, alcuna tredicesima nel caso dei percettori della cosiddetta pensione di cittadinanza.

Come si calcola la tredicesima

Come anticipato, l’importo della tredicesima nella maggior parte dei casi è uguale a quello del rateo mensile di pensione. Ciò, tuttavia, vale solamente per coloro che percepiscono la pensione da almeno un anno.

Questo perché, per calcolare l’importo lordo della tredicesima bisogna moltiplicare l’importo della pensione lorda mensile per il numero di mesi di pensionamento effettivo (nell’anno di riferimento) e dividere il tutto per 12.

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Applicando questa formula si può avere una prima idea dell’importo della tredicesima. Facciamo un esempio prendendo come riferimento due pensionati con PAL pari a 20.000 euro, ma uno con assegno liquidato dal 2021 e l’altro in pensione solamente da marzo 2022:

  • nel primo caso la tredicesima è riconosciuta per l’intero anno, quindi per un importo lordo pari a 1.666,00 euro;
  • nel secondo caso la tredicesima è riconosciuta per sole 10 mensilità (gennaio e febbraio 2022 esclusi) per un importo di 1.388,00 euro.

Attenzione, ricordiamo che da qualche anno non ci sono differenze nella tassazione della tredicesima rispetto alla pensione. Questo perché dal 1° gennaio 2021 la tassazione IRPEF è stata resa omogenea su 13 mensilità (anziché 12 rispetto al passato, quando l’importo della tredicesima era leggermente più leggero rispetto a quello della pensione mensile).

Perché la tredicesima 2022 è più alta rispetto agli anni precedenti

Come anticipato, anche sulla tredicesima si applica l’anticipo della rivalutazione disposto dal governo Draghi con il decreto Aiuti bis. Nel dettaglio, anche la mensilità aggiuntiva godrà di una rivalutazione del 2% fino a un importo di 2.692 euro.

L’aumento seguirà, come indicato dall’Inps, le seguenti regole:

Fascia Da A % aumento Incremento massimo nella fascia
1^ 0 2.097,40 2% 41,95
2^ 2097,41 2.621,75 1,50% 9,44
3^ 2621,76 2.692,00 1,50% 1,05

Quindi, chi prende una tredicesima solitamente di 2.000 euro avrà diritto a 40 euro in più; per chi invece si attendeva una pensione intorno ai 1.000 euro è previsto un incremento di 20 euro.

Tali cifre, ovviamente, sono da considerare al lordo delle tasse.

Bonus tredicesima: cos’è e a chi spetta

Ma non c’è solo la rivalutazione ad aumentare l’importo della tredicesima.

La legge di Bilancio per il 2001 ha introdotto il cosiddetto bonus tredicesima, un importo aggiuntivo che si aggiunge alle competenze del rateo di dicembre.

Il bonus di fine anno sulle pensioni ha un importo fisso pari a 154,94 euro, cifra che si aggiunge appunto al rateo mensile e alla tredicesima contribuendo al maxi assegno di dicembre. Non ne hanno però diritto tutti, ma solamente i pensionati che percepiscono una pensione d’importo non superiore al trattamento minimo.

Proprio per questo motivo, il requisito varia di anno in anno. A tal proposito, per il 2022 è necessario che l’importo di pensione non superi i 6.829,94 euro l’anno. Spetta in misura parziale a coloro che superano questa soglia ma sono comunque dentro i 6.984,88 euro (importo annuo del trattamento minimo al quale si aggiunge il bonus di fine anno).

Attenzione, a differenza della tredicesima il bonus non spetta a tutti i pensionati, in quanto sono esclusi i titolari di:

  • pensione invalidità civile;
  • pensione sociale;
  • assegno sociale;
  • rendita facoltativa d’inabilità;
  • rendita facoltativa di vecchiaia;
  • pensioni di vecchiaia e di invalidità della mutualità pensioni a favore delle casalinghe;
  • assegni di esodo;
  • isopensione.

Attenzione poi al caso dei pensionati coniugati. Per questo ci sono due requisiti da soddisfare: intanto il reddito personale non deve superare le suddette soglie, mentre il reddito coniugale non deve superare di tre volte l’importo annuo del trattamento minimo, quindi 20.489,82 euro.



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